Facendo un discorso puramente metatelevisivo, bisogna rimarcare che la totale mancanza di ritmo, che al contrario di solito è la prima cosa che viene richiesta nella televisione moderna, ha dato al programma una sua teatralità che ha saputo stupire e comunque affascinare lo spettatore. E non è che sia stato tutto oro. Un Abbado completamente fuori ruolo, ha tenuto il suo pezzo con grande difficoltà, il buon Saviano rigido e chiaramente poco tagliato per lo show, ha anzi saputo fare di questa mancanza un pregio, dando la netta impressione di credere in quello che fa, anche se francamente i suoi interventi sono un po' troppo lunghi e si sa che non si riesce a mantenere l'attenzione delle persone, qualunque cosa si dica, per più di venti minuti. Forse è questo che la gente chiede. Stanca di sentire proclami, vuole ascoltare gente credibile.
Mi è piaciuto poco anche Rossi, un po' confuso, mentre la conferma di uno stepitoso Albanese, ha bissato il buon Benigni che, anche se è partito, sottotono e un po' ingessato, ha finito in un crescendo irresistibile, forse il momento topico delle due serate. Comunque il nostro buon Fabio, che di certo ha tratto ispirazione dalle liste del penultimo libro di Eco, ieri sera era nervosissimo, si mordicchiava frequentemente il labbro inferiore, mostrando la classica salivazione azzerata di chi è sottoposto ad uno stress pesante. Mettersi in gioco ogni volta, circondato da un cerchio che aspetta solo il momento buono per farti lo sgambetto, non deve essere facile. La presenza dei due politici con il loro comizietto, chiave indispensabile purtroppo per l'aumento dell'ascolto, hanno dimostrato ancora una volta i minimalia della politica italiana. Mirabile il finale degli Avion Travel. Per le prossime due puntate, se ci saranno, consiglierei qualche coup de theatre. Comunque il fatto che di certo anche ieri sera, il Grande Fratello, sarà andato sotto, si può definire consolante in senso lato.
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