Del resto, non può essere altrimenti per un paladino della semplicità come lui, figlio del Sud Italia. Anzi, “figlio di Acerra”, come ci tiene a precisare lui stesso, nonostante si sa che non si è mai profeti in patria, vista l’aria che tira nei piccoli centri di periferia. Eppure Gaudino è uno dall’occhio lungo. Una decina d’anni fa ha spostato l’attività imprenditoriale dalla provincia di Napoli a Bucarest non per un capriccio estemporaneo, ma perché aveva intuito che il nuovo asse economico si spostava nei Paesi dell’Est. Oggi Telecomponenti Romania rappresenta un’attività industriale fortemente consolidata all’estero attraverso forniture di energia, telecomunicazione e gas.
Nel luglio del 2009, Vincenzo Gaudino è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Malta, ma non ha perso quel suo humor tagliente che lo caratterizza: pranzare con lui è un piacere perché ti fa tuffare nella piscina della memoria locale, in cui pure un siparietto dai colori paesani può diventare un acuto momento di riflessione.
Chissà in quanti hanno pensato che la scelta di Vincenzo Gaudino fosse una “pulcinellata”, ovvero una bricconata di chi abbandonava le certezze del piccolo feudo per lanciarsi in nuove sfide. Nessuno aveva colto in flagrante il sogno di questo meridionale, quello dell’uomo che si è fatto da sé. Il territorio dovrebbe tutelare di più gli imprenditori di razza come Gaudino, perché la “passione” è l’ultima chance per il riscatto del nostro Mezzogiorno. E per una volta lasciamo in soffitta i soliti luoghi comuni!