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Vini in volo

Da Wineup

Nei mesi scorsi, mi è capitato  di fare un piccolo viaggio di lavoro in aereo alla volta di Monaco di Baviera. La compagnia scelta, Air Dolomiti, ha stimolato qualche riflessione sui vini serviti ad alta quota.

Vini in volo


Quando mi è possibile accompagno il pasto proposto durante il volo con un bicchiere di vino, soprattutto per la curiosità sempre viva in me di provare nuovi prodotti. In effetti, le esperienze a riguardo sono sovente piuttosto deludenti… nonostante le compagnie aeree dichiarino di dedicare grande attenzione alla selezione delle etichette da inserire nelle loro carte dei vini (come ricordava qualche tempo fa un bell’articolo di Marco Sabellico e Martina Zanetti su Gambero Rosso). Non mi riferisco qui alla (peraltro interessante) discussione sul legame fra altitudine e caratteristiche della degustazione, ma proprio alla sensazione che non ci siano scelte precise e chiare dietro alla proposta dei vini. Un’interessante e recente degustazione delle etichette proposte dalle principali compagnie aeree ha dato in proposito risultati sorprendenti. Insomma, un problema di organizzazione, comunicazione e marketing.

Il sistema messo in piedi da Air Dolomiti è invece la dimostrazione di come si possa bere in modo interessante anche su un aeromobile. Ad ogni passeggero viene consegnata la lista dei vini utilizzati in quel quadrimestre sui voli della compagnia e un altro piccolo elenco, la “Cantina di Bordo”, che prevede 4 rossi, 4 bianchi e 3 spumanti, con brevi note esplicative sui diversi vini. Ogni volo proporrà un rosso, un bianco e una bollicina fra quelli presenti in lista. Le scelte sono di livello, con una certa attenzione, se non specificamente ad un terroir, all’origine regionale. Infatti le proposte riguardano 11 diversi produttori in 6 diverse regioni italiane: ad esempio Trentino, Veneto, Piemonte, Marche, Umbria, Sicilia nella lista febbraio-maggio di quest’anno. Insomma, c’è di che incuriosire il passeggero che voglia provare un bicchiere di vino durante il viaggio, sia che si tratti di un appassionato sia che semplicemente apprezzi una certa varietà nella scelta. Soprattutto gli viene fornita una spiegazione sul perché durante il proprio volo si serve un certo prodotto. Questo aspetto di attenzione al cliente, ed alla sua voglia di capire meglio cos’ha nel bicchiere, mi pare il punto di forza di tutta l’operazione, che senz’altro aumenta la qualità del servizio ma soprattutto dà informazioni su vini magari poco o per nulla conosciuti dai viaggiatori.

Questa volta ho scelto un Villa Pattono Renato Ratti 2009, uvaggio di Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon che si è dimostrato ricco di profumi e con una struttura più che adeguata ad accompagnare, e secondo me rendere assai più gradevole, il “light lunch” (leggere alla voce “panino insaccato e formaggio”) servito in volo. Migliora il gusto, ma soprattutto si apprezza l’attenzione al prodotto e all’enorme quantità di informazioni interessanti che ogni bicchier di vino porta con sé.


Filed under: Marketing, Tasting Tagged: Air Dolomiti, degustazioni, marketing del vino, Renato Ratti, skyscanner, turismo del vino, wine marketing, wine tasting

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