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Vino antimafia a Cinisi ricordando Peppino Impastato

Creato il 16 dicembre 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Nella casa confiscata agli eredi del boss, Gaetano Badalamenti, una iniziativa che unisce i sapori e i saperi della legalità

Vino antimafia a Cinisi  ricordando Peppino ImpastatoIl vino è più buono se proviene dai vigneti confiscati alla mafia e sabato a Cinisi, in provincia di Palermo, sarà possibile “assaporare la legalità” grazie alla manifestazione “Un Mare DiVino”.

Scenario dell’iniziativa l’ex casa del boss Tano Badalamenti, in corso Umberto I, luogo simbolo della rinascita culturale della città. Un evento che promuoverà vino e arte allo stesso tempo, con la possibilità di assaporare i prodotti provenienti dai vigneti e dalle terre confiscate a Cosa nostra. In prima fila ci sarà il vino proveniente dall’azienda vinicola “Centopassi” di Libera Terra, nome tratto dall’omonimo film di Marco Tullio Giordana, dedicato a Peppino Impastato.

Una società che vuole ricordare e non dimenticare è il punto di partenza di ogni rinascita, così nascono cento passi disegnati con gessetti colorati che accompagnano il visitatore da casa della Memoria “Peppino e Felicia Impastato” a casa Badalamenti: all’interno dello spazio espositivo si mescoleranno arte, impegno sociale e storia. All’impegno sociale delle Cooperative di Libera Terra viene affiancato il lavoro di giovani artisti e associazioni che attraverso l’allestimento e l’arte, diventano parte attiva del rinnovamento.

Saranno in mostra le opere pittoriche di Carmelo Calderone, giovane artista catanese che con i suoi frammenti del mediterraneo rappresenta le barche, elemento simbolico realizzato dall’uomo che da elemento di contaminazione culturale prima, oggi diventa per alcune popolazioni unica speranza. In esposizione anche le tavole del fumetto “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia” (scenografia di Marco Rizzo e disegni di Lelio Bonaccorso) e le foto dell’artista di Cinisi Pino Manzella, che con il titolo “Scatti e Riscatti” raccontano i terreni confiscati alla mafia.

L’iniziativa, patrocinata dall’Assemblea regionale siciliana, è stata organizzata dal Comune di Cinisi e dall’associazione culturale “Archetipo”. L’organizzazione è a cura di Mariella Barbera e Irene Cavarretta.


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