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Violent Femmes - La band di culto del punk-folk

Creato il 28 agosto 2011 da Lesto82

LO SPELEOLOGO

 

di NICOLAS ICARDI

 

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Nel 1980 a Milwaukee, Gordon Gano (voce e chitarra) incontra Brian Ritchie (bassista) e Victor De Lorenzo (batterista jazz di origini siciliane). Con un nome ispirato a una marca di assorbenti, lo strano terzetto fa gavetta in piccoli club e bar ma si deve accontentare anche di improvvisare con strumenti acustici sul marciapiede. Proprio l'ambizione di suonare ovunque e subito spinge i Violent Femmes a un approccio acustico che poi diventerà tipico, con strumenti anche di seconda mano. Mentre Ritchie collabora fugacemente con un altro gruppo cittadino, i Plasticland, i Femmes vengono scoperti dal chitarrista dei Pretenders, James Honeyman-Scott, che li invita ad aprire i concerti del gruppo. La fama del trio comincia ad estendersi e, dopo alcune esaltanti esibizioni al Folk City di New York, arriva anche il contratto discografico con la Slash. "Violent Femmes" viene registrato nel Luglio 1982, ma viene pubblicato un anno più tardi, ed è uno degli esordi più riusciti del nuovo rock americano. La musica combina un certo folk-rock rustico e scarno con la tensione sotterranea dei primi Velvet Underground, mentre i testi sono popolati da tipiche situazioni adolescenziali (amore, sesso, ribellione, amicizia) con un linguaggio diretto e ironico. In breve i Violent Femmes diventano i preferiti di quella frangia di pubblico e di critica più attenta ai fenomeni underground, grazie anche a una lunga serie di fortunati impegni live. Il successivo album "Hallowed Ground"(1984) si mantiene su alti livelli, con una struttura però più complessa, a cominciare dal contributo di una sessione di fiati, gli Horns of Dilemma, il suono si allontana dall'essenziale ragnatela rock del primo lavoro, verso una musicalità più corposa e colorata. Presi singolarmente, i nove brani rappresentano nove chiavi di lettura di altrettanti generi musicali, a dimostrare la complessità dei referenti stilistici della band spaziando dal country all'acid-rock fino al jazz. E poi il coraggio dei testi di Gano che questa volta parlano di cose serissime e tristissime (religione, morte,disagio giovanile, mancanza di ideali) con una vena ironica, anche autoironica e goliardica molto spinta. Per promuovere il disco, i Femmes partono per una serie di date con un'edizione rinnovata degli Horns of Dilemma guidata da Steven Mackay (già con gli Stooges). Da una di quelle serate viene tratto l'ottimo documentario "No, Let's Start Over". Il terzo lavoro dei Violent Femmes arriva al principio del 1986 e delude molto le attese. Prodotto dal polistrumentista dei Talking Heads, Jerry Harrison, "The Blinding Leading The Naked" si rivela un disco appena discreto e troppo semplicemente rock, privo delle geniali intuizioni dei precedenti. L'infelice esito è dovuto anche ad una latente crisi della band, che non a caso a quel punto decide di prendersi una pausa. A monte delle difficoltà i dissidi fra Gano e Ritchie sulla via musicale da percorrere: il cantante desiderava approfondire il tema della commistione fra cultura bianca e nera, mentre il bassista propendeva per una musica più anarchica e spontanea. Così Ritchie lavora insieme a De Lorenzo per un album di Eugene Chadbourne, per dedicarsi poi a un'onesta carriera solistica. Gano invece riprende un progetto già abbozzato nel 1984, fondando i Mercy Seat. Quando sembra che le strade dei tre si siano divise per sempre, inaspettato giunge l'annuncio della loro riunione, con il nuovo album "3" (1988), che riporta la band a buoni livelli, ideale seguito dell'asciutto sound e della ricchezza espressiva dei primi due album. Nel 1991 è la volta di "Why Do Birds Sing?" che segna finalmente il ritorno dei Violent Femmes al sound acustico, spartano e al tempo stesso furiosamente punk degli esordi, dopodichè De Lorenzo abbandona il gruppo per intraprendere la carriera solista. Al suo posto viene chiamato il batterista Guy Hoffman giusto in tempo per registrare "New Times"(1994). L'album però ripete stancamente un canovaccio che non offre più grandi possibilità di variazioni. Il successivo "Rock!!!"(1995) viene addirittura pubblicato solo per il mercato australiano. Dopo una lunga pausa, i tre Violent si rifanno vivi con lo spumeggiante live acustico "Viva Wisconsin"(1999), che fa da preludio al ritorno con "Frank Magnet"(2000) ultimo album ad oggi del gruppo.

Successivamente all'uscita del ultimo disco anche Gano decide di intraprendere la carriera solista.
Dalla loro discografia vi propongo quattro tracce:
"Blister In The Sun" da "Violent Femmes" ballata riproposta da tanti gruppi in seguito, è un country-rock sussurri e grida composto da una memorabile filastrocca.
"Add It Up" da "Violent Femmes" grande pezzo irriverente e blueseggiante macchiato di gospel, la chitarra agita poche note azzeccate sul testo che parla di ragazze, di famiglie della provincia americana, di esperienze inquietanti e ironiche.
"Gone Daddy Gone" da "Violent Femmes" è un surf blues caldo ed accattivante dove il suono si arricchisce di uno xylophono che disegna la melodia per tutta la canzone.
"Never Tell" da "Hallowed Ground" vale da sola l'intero disco, il pezzo è una cavalcata punk inquieta e nervosa con frequenti cambi di ritmo.

 

BLISTER IN THE SUN - 1983

 

 

ADD IT UP - 1983

 

 

GONE DADDY GONE - 1983

 

 

NEVER TELL - 1984

 

 

A DOMENICA PROSSIMA...

 


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