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Visioni dal sottobosco

Da Marcoscataglini
Quando arriva l'autunno, per me, è sempre una gran festa. Finisce il caldo opprimente e nel sottobosco escono i funghi, uno dei miei soggetti preferiti.
Visioni dal sottobosco
Ci sono moltissime persone interessate i funghi: ma per coglierli e trifolarli, però! Io, invece, non li colgo mai, li inserisco solo nelle mie foto. E in genere prediligo specie che non sono commestibili, se non addirittura velenose: il più delle volte, infatti, sono anche le specie più fotogeniche!
Visioni dal sottobosco
Basta un piccolo tronco coperto di Mycaena per trascorrere due ore seduto a terra, nel fango, a fotografare!
Bisogno avere parecchia pazienza, perché di rado l'inquadratura giusta si rivela al primo sguardo. Ci sono centinaia di esemplari sparsi qua e là, e trovare l'insieme che funziona non è sempre facile. Ad esempio, dopo lungo cercare, la mia inquadratura preferita è questa qui sotto.
Visioni dal sottobosco
Ho lavorato con una scarsa profondità di campo (dunque col diaframma tutto aperto) per avere a fuoco solo il cappello del funghetto in primo piano. Questo consente di far vedere i funghi sullo sfondo, senza che però diano troppo "fastidio" all'equilibrio dell'insieme.
Visioni dal sottobosco
La varietà delle forme, dei colori e delle textures dei funghi è davvero eccezionale. Lo Scleroderma qui sopra sembra avere una sorta di grande bocca: l'inquadratura è stata favorita dalla presenza dell'individuo giovane in alto a destra, che consente di evitare una pura e semplice riproduzione a pieno formato del soggetto principale. La sfida è infatti sempre quella dell'inquadratura, anche perché si lavora a pochi centimetri da terra e spesso in mezzo alla macchia (spinosa!).
Visioni dal sottobosco
Quando possibile, preferisco inserire i miei soggetti nell'ambiente, facendo vedere un po' del contesto circostante. Questo gruppo di piccoli funghi si trovava in una forra, su un tronchetto caduto a terra. Ho scelto di inquadrarli dal loro livello, mostrando lo sfondo; per staccarli da quest'ultimo ho collocato una luce angolata posteriormente, per creare un bordo chiaro. Poi ho utilizzato la tecnica del Focus Stacking per avere tutti a fuoco i funghi, ma debitamente sfocato lo sfondo. Chiudendo troppo il diaframma, infatti, lo sfondo sarebbe venuto troppo nitido. 
Visioni dal sottobosco
Insomma, è vero che i funghi non possono scappare e nascondersi, e che in verità non si muovono affatto, ma fotografarli non per questo è un'attività facile o banale, come testimonia il mio mal di schiena!

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