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Visioni di teatro

Da Rici86
"Lo spettatore è parte del processo creativo.Il campo magnetico prodotto dall'incontro tra il corpo dell'attore e quello degli spettatori può determinare - a patto che in scena accada veramente qualcosa - un cortocircuito che non ha uguali dal punto di vista delle emozioni e della conoscenza.Da uno spettacolo teatrale dovremmo pretendere, sempre, che determini un cambiamento anche piccolo ma significativo nello svolgimento ordinario delle nostre vite."
Fabrizio Gifuni, intervista del 2 aprile 2011
Una citazione estratta da un articolo trovato per caso in una di quelle riviste che si sfogliano nelle sale d'attesa, quasi meccanicamente, spesso senza leggere veramente le parole, ma soltanto per avere qualcosa su cui posare gli occhi e la mente per aiutare il tempo a scorrere meglio. Invece, ecco giungere da una fonte inattesa una briciola di ispirazione. Il teatro. Non mi ritengo affatto un'esperta in materia, ma mi ha sempre affascinata, e da un paio d'anni a questa parte mi sono avvicinata sempre più a questa forma d'arte. E questa frase dell'attore Fabrizio Gifuni ha toccato con tale forza le mie corde, le ha fatte vibrare così fortemente che l'ho subito trascritta per conservarla insieme con altre perle di saggezza che mi è piaciuto appuntarmi per ogni evenienza. E questa frase mi è sembrata subito perfetta per uno spettacolo che ho visto a teatro di recente: Aisling. Visioni d'Irlanda, portato in scena il 10 e 11 marzo dalla Compagnia "I Riso e Amaro". Da quando li ho conosciuti, li seguo sempre. Ho visto diversi loro spettacoli, uno più bello e coinvolgente dell'altro. Ma questo per me è stato speciale.

Visioni di teatro

http://www.irisoeamaro.com/

Già dal titolo si potrà capire perché. Si parla di Irlanda, una delle terre celtiche per eccellenza. La mia passione per tutto ciò che ruota attorno ai Celti non è un mistero. Aisling in gaelico significa "visione". Sul palcoscenico, un'arpa e una cornamusa. La personificazione dell'Irlanda stessa sulla scena. Eroi mitologici di cui adoro le saghe, come Cu Chulainn e Fionn Mac Cumhaill. Dee antiche e forti come Brigit e Morrigan. E poi il rapporto tra la naufraga inglese e l'indigena irlandese, tra le loro lingue madri, le loro tradizioni, le loro terreL'Irlanda è terra di contrasti e di sincretismo, di integrazione e di ribellione. L'antico druido diventa San Patrizio. Il grande capo del Fianna si fonde con il soldato dell'Ira. La musica dell'arpa, strumento per il tempo di pace, si sposa con quella della cornamusa, strumento per il tempo di guerra. L'Irlanda è stata più volte conquistata nel corso di tutta la sua storia. Ma è vero che non ha mai conquistato? A me viene in mente una frase celebre del poeta Orazio:
Graecia capta ferum victorem cepit.
Io penso che soprattutto oggi questo sia vero anche per l'Irlanda. L'Irlanda ha conquistato ogni suo conquistatore. Chiunque si sia accostato ad essa ne è stato conquistato. Me compresa. Come sono stata conquistata dalla rappresentazione della storia, del mito, della musica, delle tradizioni d'Irlanda portati in scena dai Riso e Amaro.
Visioni. Sono come nebbia al calar della sera che un vento leggero disperde. Visioni.
Ma le visioni di questo spettacolo per me non saranno facilmente dissolte.

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