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Visioni estatiche approssimative

Creato il 06 settembre 2012 da Frogproduction
VISIONI ESTATICHE APPROSSIMATIVEVISIONI ESTATICHE APPROSSIMATIVE VISIONI ESTATICHE APPROSSIMATIVE“Noi giuriamo di combattere a colpi di libri vecchi, di barattoli vuoti e di ciabatte rotte le vecchie mummie che ci opprimono”. Questo il proclama dei ragazzini ribelli in Zero in condotta di Jean Vigo, film del 1933. “Non è legale!” protesta un ragazzino ne I Quattrocento colpi ( un modo per intendere le esperienze che vanno fatte da giovani ) di Truffaut, film del 1959. Infine “Dobbiamo organizzare un casino. Tanto se facciamo i bravi o no ci trattano male come al solito!”, detto dai protagonisti di Anche i Nani hanno cominciato da piccoli di Werner Herzog, film del 1970, film fra i più incomprensibili e sconclusionati e strani che si sono visti in giro. Ribellioni personali, e ribellioni prese in giro, autodistruttive, ridicolizzate da Herzog, che mette in scena la grottesca e isterica rivolta in un istituto o quel che è, sperduto in mezzo a una sorta di landa deserta, scandita dalla risata continua di uno dei rivoltosi ( tutte persone affette da nanismo ). Il film di Herzog è uno di quelli che si devono vedere per forza se si è malati di cinema, oppure fan di Herzog. Zero in condotta è fiabesco, caciarone e scanzonato. Visto con occhi contemporanei però. Pare che all’epoca fu censurato ( probabilmente bastava poco ), e soprattutto contiene uno spirito anarchico e rivoltoso che ormai oggi non stupisce più nessuno. O almeno per smuovere le acque o si fanno esibizioni tipo pussy riot oppure si tocca la religione, i temi etici e quelli legati alla sfera sessuale. Ma sto parlando un po’ alla cieca. Un racconto di Giulio Mozzi, Amore, contenuto ne Il Male Naturale, finì oggetto di una interrogazione parlamentare, perché racconta un rapporto tra un uomo e un bambino. Ma sto divagando. Rimane il film di Truffaut, autobiografico, il più riuscito e completo, narrativo, capace di suscitare sentimenti verso i protagonisti. Visto che il tema è la ribellione giovanile, chi vuole può cercare un saggio di Valerio Marchi, Teppa ( qua un ricordo di Wu Ming 5 ). E per ritornare sul versante cinematografico Bad Boys di Maurizio Fantoni Minnella, che raccoglie centinaia di film con relative schede. Per il resto c’è il punk, più o meno.
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