Vita da bambinaia: giorni 15 e 16, verso la fine di luglio.

Da Sorellajc
Ebbene sì, anche questo mese sta finendo, solo che, piccolo ed inutile dettaglio: questo è un mese di lavoro.
In questi 16 giorni di lavoro ne ho viste di tutti i colori, dalle bambine che entrano con la scusa di prendere dei fazzoletti e ritornano con un coltello dietro la schiena, ai bambini gaii e alle bambine lelle, al bambino di 6 anni che bestemmia (porello, un metro e un cazzo, carino e coccoloso, ma mentre gioca a basket gli esce per caso un "*io porco"! Oh my Lady Gaga!), ai fidanzatini e agli amori multipli e non corrisposti, passando per i bambini iperattivi, per quelli che piegano il cucchiaio col pensiero e per quelli che per poco non mi fanno vedere la passera in diretta tv.
C'est il campo estivo!
Più che un campo estivo un luogo di contenzione per piccoli delinquenti, un carcere mascherato da scuola elementare mascherata da camposcuola, con noi, suore, mascherate da animatrici...è il festival del fake.
C'è pure da dire che mi diverto.
Why?
Io e le mie colleghe siamo pettegole come poche (più loro che me, visto che lì mi tocca fare la parte dell'uomo), e quindi, una volta ingurgitate tre fette di torta dei cibi avanzati dalla festa del primo venerdì e spanzate come troie in pausa sigaretta sulla panchina del giardino, cominciamo a parlare di cazzo!
La grassona si è scopata un cameriere dal culo di marmo, ha un ex che le chiede se "per pura curiosità andrebbe a letto con lui" ma è innamorata di un massaggiatore dalle mani virili: e sticazzi!
La trentunenne maestra delle elementari è ai ferri corti con le coinquiline, vuole farsi sposare dal fidanzato storico e vede erezioni ovunque...le chiama "pennacchio vittorioso", buahahahhaha.
L'altra non va per il sottile e leva ai sottointesi tutta la loro bellezza, ma ama film come Kill Bill e Sin City, è una donna da tenere stretta.
E poi....e poi si sta avvicinando la fine del mese e si fa strada, nell'ampia pace provvisoria del giardino della scuola, il nuovo sport nazionale: sparlare del metallaro panciuto che ci fa da coordinatore.
Il motivo? Non c'è quando serve e se c'era dormiva.
Nonchè ci delizia di prima mattina con perle di sublime bellezza come come: "sta matina ae sie (sta mattina alle sei) me so geà el buso del cueo (mi sono gelato il buco del culo)".
I miei complimenti.
E così, tra una cosa e l'altra si avvicinano i primi, fatidici, 20 giorni di lavoro.
So' traguardi!

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