Vita da food blogger

Da Marialarese
02/07/2013

Avventure tra gusto, natura e passione

Il gelato di una volta, oggi

Una mattinata alla scoperta dell’Agrigelateria sull’aia. Tra mucche, prati, formaggi e tanto, tanto gelato 

Agrigelateria sull’aia, dove le mucche fanno il gelato – ore 10.30 

Dopo un breve viaggetto dalla stazione di Verona alla località Fenilazzo, dove si trova questa splendida agrigelateria arriviamo in questo paradiso del verde accolti da una meravigliosa mucca bianca e nera. “Siete le prime” ci dicono all’accredito, bhè meglio! Sarebbe un peccato non visitare per bene tutta la proprietà e portare a casa qualche bello scatto.

Conferenza stampa “Agrigelato Gioioso” – ore 11.00

Insieme alle persone che a poco a poco si fanno numerose  arrivano anche le 11.00, ora della conferenza stampa sul nuovo agrigelato gioioso, fatto con ancor più latte e fibre per avere una cremosità ancor più unica e un gusto ancor più perfetto.

A parlare sono state le radici storiche dell’azienda e i “parenti acquisiti” tra cui una vera maestra del gelato (non che cadorina proprio come me) Donata Pancera.

Si è parlato di gelato storico, senza alcun colorante artificiale; si è parlato di attenzione a tutte le possibili intolleranze (ogni gelato è distino da un colore che indica la presenza o meno di sostanze “a rischio”), si è parlato di prezzo molto concorrenziali e di clienti che ritornano sempre. Ma ci credete che in un’azienda grande come l’agrigelateria sull’Aia si possa fare un gelato con il latte delle proprie vacche e aromatizzato con frutta di loro produzione o ingredienti comunque sani e genuini?

C’e un unico problema: volete gelato alla fragola in autunno? Bhè vi toccherà provare qualche gusto nuovo come la zucca o il kiwi, e non prendetela come una pecca… rispettare la stagionalità dei prodotti è indice di genuinità e rispetto per la natura!

 

Alla scoperta del laboratorio del gelato – 0re 12.00

Conclusa la conferenza stampa ufficiale si pensa alla produzione vera e genuina; ora si mettono le mani in pasta e, il gelato, lo si vede nascere!

La nostra maestra, Donata Pancera, ci ha mostrato quali sono gli ingredienti base per i gelati più classici, sciroppo naturale di nocciola e stecche (quelle vere) di vaniglia. In dei grandi miscelatori viene inserito il latte,  frutta frullata per i leggeri gusti fruttati, sciroppi naturali, cacao e altri ingredienti per i golosi gusti di crema. Una volta uscito dal miscelatore il gelato va messo in fresco per un paio d’ore prima di essere servito al cliente, per raggiungere la giusta cremosità. L’assaggio è dovuto e i complimenti non possono che essere spontanei.

 

Il gelato dall’origine, alla scoperta delle mucche – ore 12.30

Visto come nasce il gelato dal laboratorio vediamo da dove arriva il latte, ingrediente base.

Facciamo due passi e ecco la stalla, è incredibile… proprio tutto come una volta! Le mucche non sono costrette in spazi di pochi cm quadrati, hanno pure una spazzola massaggiante (alla faccia delle nostre SPA), i vitellini vengono trattati con le attenzioni necessarie, in gabbie sospese dal pavimento i primi giorni per incontrare il meno possibile nemici come batteri e visus, in un reparto dedicato quando ancora hanno bisogno di nutrirsi in modo differente dalle mamme.  La cosa più bella? “Nessun sfruttamento dei capi, vogliamo la qualità e non la quantità, i nostri capi hanno vita assai più lunga!” Così ci ha detto Roberto Cavaliere e a noi piace assai!

La mattinata si chiude con un abbondante buffet ricco di formaggi e prodotti tipici. Sono state ore intense, alla scoperta della natura e di quello che essa sa darci se riusciamo a usarla al meglio … Agrigelateria l’ha capito e, insieme agli animali e ai frutti della terra riesce a offrire gusti di qualità e prodotti genuini ai clienti in una cornice deliziosa, quella della zona del lago di Garda.

 Ringraziamenti 

  • Ringrazio l’Agrigelateria sull’aia, un posto incantevole dove passare una giornata o una serata in tranquillità a contatto con la natura
  • Tutti i foodblogger, giornalisti e appassionati che ho conosciuto durante la mattinata e che hanno contribuito a rendere la permanenza gredevole nonchè alla mia cara zia Antonietta che mi ha fatto da accompagnatrice… e da taxista

Lettere da Cesenatico 

Camera 206 dell’hotel Milano. Un ragazzo dorme beatamente, mentre una foodblogger dall’altro lato del letto è alle prese con il suo personal computer. Sul comodino una digitale in carica.    

Ebbene sì, siamo arrivati a Cesenatico senza troppe complicazioni. Dico troppe perché un poco di casino tra autostrade  tangenziali lo abbiamo fatto pure noi per seri problemi di mancanza di orientamento. Ma andiamo con ordine.CAPITOLO IUn’aperi-cena tra i bragozzi, la tradizione si fa chicOre:  21.00Location: museo della marineriaDepositati i bagagli. Giretto di supervisione. Doccia, trucco e parrucco e via verso la nostra destinazione!Per prima cosa un breve giro alla scoperta di questo storico museo e delle sue storiche imbarcazioni. La fame dopo pochi minuti ci chiama ci dirigiamo allora verso la location della nostra super cena organizzata in mini portate, ovviamente tutto a base di pesce!Devo dire che il menù è stato davvero davvero azzeccato e le dosi perfette per apprezzare il gusto di tutte le pietanze. Nel citare alcuni piatti che resteranno nella mia memoria non posso dimenticare la regina della serata: piadina con sgombro affumicato e mandorle. A seguirla (a testa alta) il dessert della serata: il gelato al pistacchio di Bronte (che cannonata!).Mangiando e chiacchierando si sono fatte le undici e mezza e Fabio mostra i primi segni di cedimento. E’ ora di andare a nanna, domani ci aspetta una giornata assai piena!
CAPITOLO II Persa nella darsenaDopo un’abbondante colazione riesco finalmente a avere un po’ di intimità con la mia digitale. Fabio resta in camera a studiare/ dormire, io vado alla ricerca di scorci che descrivano al meglio la vera anima di Cesenatico.Così, tra un peschereccio pronto per il largo e un pescatore perso nei suoi pensieri ho scoperto cosa nasconde questo piccolo paese pieno di tradizioni, cordialità e buon cibo!CAPITOLO IIIUna scuola in riva al mare, dalla teoria alla pratica  Ore: 14.30Location: Istituto alberghiero di Cesenatico 2 workshop, 20 foodblogger, cordialità e tanta voglia di imparare. Questa è la cornice di un pomeriggio all’insegna del buon cibo a base di vongole (qui dette anche poverazze) e della fotografia di qualità.Grazie allo staff di Stefano Bartolini ho imparato segreti e ascoltato racconti della vita dei marinai di questa zona. I piatti che ho gustato, dopo aver visto preparare sotto i miei occhi, sono state una zuppa di fagioli e poverazze , un crostino come base per un goloso abbinamentodelle uova scottate in padella montate con la vongola cruda (cotta solo con il calore delle prime)  e degli spaghetti fantastici alle vongolePer quest’ultimo ho la ricetta, non si sa mai che trovi il tempo di provarlo, vi farò sapere tutto senz’altro!+Seconda lezioneA scuola di fotografia. Quanti consigli e idee interessanti! A seguito riporto i punti più importanti che ho segnato tra i miei appunti (credo possano essere davvero d’aiuto).
  1. NO NO E NO usare il flash direttamente sul prodotto da fotografare
  2. CERCATE UN NUOVO AMICO, il treppiede vi aiuterà molto a migliorare la qualità della vostra fotografia
  3. MAI INSIEME luce naturale e luce artificiale, è preferibile usare la prima e aumentarla con dei pannelli di polistirolo
  4. VAI DI DECORO, il set va riempito usando ingredienti grezzi o arredamento adatto al contesto.
  5. 0-REGOLE 100-CREATIVITA’, questo è il segreto. Provate, provate, provate!
Così anche il weekend si è concluso. E’ il momento di chiudere il pc, svegliare Fabio per la colazione e prendere la strada del ritorno.Aspettiamo adesso il prossimo blogtrip, perché, di mangiare bene, non ci si stanca mai! Ringraziamenti
  • L’Hotel Milano, albergo accogliente situato in zona centrale e vicino al centro storico, alla darsena e alla spiaggia. Ringrazio per l’ospitalità e la possibilità datami di gustare i loro ottimi piatti;
  • Tutti i foodblogger che ho potuto conoscere  e che hanno reso più divertente e piacevole questo weekend.

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