Magazine Società

§ Vita da ponticello §

Creato il 14 novembre 2010 da Faith

Il momento più pericoloso per uscire fuori strada è quando si è vicini a casa.
Non importa quanto sia stato lungo il viaggio, vicino a casa ci sentiamo più al sicuro, l'attenzione si abbassa di una tacca ed ecco, che quello diventa il momento più pericoloso di un lungo viaggio.

Lo sapevo, e avevo contato i giorni, perchè questa non è profezia che s'autoadempie. Questa è percezione, questo è intuito.

E nonostante ciò, non ho visto nessun altro andare incontro a un calcio in faccia con la mia calma.
Indifferenza no, perchè non si tratta di questo. Si tratta di rassegnazione.
Schemi, modelli, abitudini.
Come sei tu e come sono gli altri.

Primo strato: rabbia, eterodiretta.
Secondo strado: rabbia, autodiretta.
Per ora non si va oltre, anzi. Lascio che la furia mi tenga nello stato di cecità. Non ho proprio voglia di andare oltre.
Ecco, questo è il senso di involuzione che sentivo in questo periodo. Viscidi passi indietro, il sinuoso passo del gambero.

Non ti odiare, mi dicono.
Lasciami stare, rispondo.

E più risuonano e più la furia aumenta, più le rotelle, quelle sane, devono macinare strada per tenere le redini salde.
Concentrazione, se mi rilasso, collasso, e non compiere azioni inconsulte, di quel genere di azioni che peggiorerebbero solo la situazione.
Se ci si è affannati a fare troppo, senza ottenere alcun risultato, meglio restare fermi, per non perdere la calma, per non fare cose che non servono.
Si possono fare le cose migliori e non ottenere nulla.
Si possono fare le cose peggiori e si sa già dove si va a parare.
Si può non fare nulla, e vedere che succede.

O almeno questa è la giustificazione che mi concedo mentre mi sforzo di concentrare la furia su tutto ciò che c'è da fare.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine