Il principio da cui dobbiamo partire è che la VITAMINA D è un ormone prodotto dalla cute esposta alla luce solare.
Nei NEONATI la principale "scorta" di vitamina D è rappresentate dai depositi accumulati dalla mamma durante la gravidanza; dopo sarà necessario esporli direttamente ai raggi solari per fare sì che ne possano produrre dell'altra perchè la quantità contenuta nel latte materno è in effetti esigua.
Però questo vale anche per noi ADULTI: la quantità di vitamina D nei cibi è molto scarsa,ragion per cui anche noi, se esponsti in modo insufficiente alle radiazioni UVB della luce solare saremmo a rischio di carenza di vitamina D.
Per evitare questa carenza basterebbero brevi esposizioni di 15 minuti alla luce del sole molte volte a settimana per garantire un’adeguata sintesi della vitamina D ed evitando comunque scottature.
Riporto tale citazione da http://www.aicpam.or :
Ora capite perchè i pediatri, tendenzialmente, non potendo monitorare l'esposizione al sole dei neonati, consigliano la somministrazione di integrazioni di vitamina D checomunque risulta non essere nociva.“Ci si aspetta che bambini di razza bianca esclusivamente allattati al seno di età inferiore ai sei mesi (39” N; Cincinnati, Ohio, US) raggiungano uno stato adeguato di vitamina D quando esposti alla luce solare per 30 minuti a settimana (solo con pannolino) o per due ore a settimana (se vestiti completamente senza cappello)"
Personalmente ritengo che una mamma possa essere in grado di valutare autonomamente se necessario somministrare o no tale integrazione in base alle codizioni in cui il suo bambino cresce: il clima (es.mesi invernali), stile di vita, paese di provenienza, colore della pelle (la pelle scura produce meno vit D).
Detto questo, il mio consiglio è di portare fuori i vostri bambini il più possibile, d'estate e d'inverno e vedrete che ne avranno giovamento, da tutti i punti di vista!!!