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Vite di scarto: quello che succederà la prossima settimana

Creato il 15 settembre 2011 da Sogniebisogni

Vite di scarto: quello che succederà la prossima settimana

Lunedì: Il premier è inquisito a Ladispoli per scippo e ricettazione. Lo spread arriva a quota 400, la Banca Europea impone tagli severissimi al governo Berlusconi: Tremonti viene ribattezzato Duemonti, Sacconi si chiamerà Sacchetti, mentre Brunetta viene abolito come tutti gli enti minori e le cose microscopiche. La camera da letto della Carfagna viene accorpata a quella di Bocchino per risparmiare benzina. In serata un emendamento della Lega cancella tutto e si ricomincia da capo.

 

Martedì: In un’intercettazione pubblicata su Repubblica, Berlusconi chiede a Lavitola di arrangiare un’orgia con Belen e la Canalis, possibilmente presentata da Morandi, che essendo coprofago non ha problemi ad assistere. Lo spread arriva a quota 550 e la Bundesbank chiede provvedimenti. Viene imposta una tassa sulle tasse, si tagliano le gambe dei banchi delle scuole fino a 20 cm. e si leva una sigaretta da ogni pacchetto da 20. In serata un emendamento della Lega cancella tutto e istituisce la provincia di Ponte di Legno.

 

 

Mercoledì: Il premier è inquisito a Genazzano per spaccio di BTP falsi e circonvenzione di votanti incapaci. Lo spread supera quota 700 e arriva a Roccaraso dove viene avvistato da alcuni costernati sciatori. Sarkozy chiede misure draconiane. Si istituisce l’IVA sulla prostituzione, si riducono del 3% le porzioni dei primi alla Buvette e si aboliscono i vicepresidi. In serata un emendamento di alcuni scajoliani ribelli cancella tutto e istituisce la possibilità di chiedere il bis al ristorante del Senato.

 

 

Giovedì: In un’intercettazione trapelata su L’Espresso, Berlusconi chiede a Lavitola di organizzare un trenino di donne e trans che arrivi stantuffando da Roma a Milano, è prevista anche una mazzetta per Moretti se le FFSS chiudono un occhio sui relativi ritardi del Frecciarossa. Lo spread arriva così in alto che ripiove su Bari e Pescara sotto forma di palle di sterco. La Commissione Europea richiede rigore, ma Gasparri sostiene che non si vede nulla neppure alla moviola. In serata un emendamento di alcuni ex-socialisti istituisce il festeggiamento del Craxi Day con una parata di scassinatori ergastolani da tenersi ai Fori Imperiali.

 

Venerdì: Il premier è inquisito a Valmontone per taccheggio nell’autogrill e danneggiamento aggravato dei cessi. Lo spread si risveglia sotto il Vesuvio causando una pioggia di merda che seppellisce rapidamente Pompei vecchia e nuova. L’intera Europa richiede rassicurazioni. Si decide di vendere in blocco il paese ai cinesi, gli unici che forse ancora non sanno quanto è ridotto male. Alla Venere di Botticelli vengono disegnati gli occhi a mandorla e si sostituisce lo stellone italiano con un involtino primavera. In serata i compratori cinesi fanno sapere che prima deve calare lo spread e si ricomincia da capo.

 

Sabato: I tribunali sono chiusi, ma i giornali pubblicano un’intercettazione in cui Lavitola organizza un festino con la Began, due suore, un nano malese e la Arcuri. A nessuno importa niente perché si parla solo del campionato dell’indomani. Lo spread vorrebbe fare qualcosa, ma le borse sono chiuse fino a lunedì, si limita quindi a guardarci in cagnesco digrignando i denti. La Bundesbank si gratta la testa e si chiede perché non mandiamo a casa il governo. Io mi gratto la testa e mi chiedo chi ha votato questo governo, ma temo di saperlo. Scilipoti si gratta lo scroto come sempre e non sa nulla, beato lui. Berlusconi gratta e sgraffigna mentre tutte le forze di polizia lo filmano. Lavitola non è pervenuto… [continua all’infinito].


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