COMUNICATO STAMPA
Soddisfazione dei Comitati Acqua della Lombardia per successo dei Sì ai Referendum sull’acqua.
Vittoria ai Referendum: ora acqua pubblica anche in Lombardia!
“Cancellata anche la legge regionale lombarda che obbliga alla privatizzazione degli acquedotti!”
Il superamento del quorum e la vittoria dei Sì ai due Referendum nazionali sull’Acqua rappresenta una grande soddisfazione per i Comitati che da anni sono impegnati a difesa dell’acqua pubblica.
Anche in Lombardia è stato abbondantemente superato il quorum (oltre il 57 % dei lombardi è andato a votare); si ricorda che nella primavera del 2010 la Lombardia fu la regione col maggior numero di firme raccolte a sostegno dei Referendum sull’acqua (237 mila firme su un totale nazionale di 1 milione 400 mila).
Con la vittoria dei Sì al primo dei quesiti referendari, viene abrogato l’art. 23 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua era stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”, cioè una merce. Lo stesso Decreto imponeva a tutti i comuni di mettere sul mercato - entro il 31 dicembre del 2011 - la gestione dei servizi idrici. Pertanto ora i comuni e le province potranno optare per una gestione totalmente pubblica dei loro acquedotti, nell’interesse dei cittadini/utenti.
Con la vittoria dei Sì al secondo quesito, viene abrogata la cosiddetta “remunerazione del capitale investito”, pertanto ora la tariffa del servizio idrico non dovrà computare il profitto sulla gestione degli acquedotti.
Ma in Lombardia la vittoria dei Sì assume anche un altro valore: infatti con l’abrogazione del Decreto Ronchi viene di conseguenza cancellata anche la legge regionale (votata il 22 dicembre 2010) che, applicando l’art. 23 bis, obbligava alla privatizzazione dell’acqua nella nostra regione. Si ricorda che i Comitati acqua della Lombardia avevano fortemente contestato la legge regionale, approvata dalla sola maggioranza del Consiglio Regionale.
Ora in Lombardia, così come in tutta Italia, l’acqua dovrà essere gestita solo a livello pubblico, scongiurando la privatizzazione delle gestioni.