Sfiduciato dal Consiglio Comunale di Salemi che non ha riconosciuto come «debiti fuori bilancio» le spese effettuate per portare a Salemi capolavori di Caravaggio, Rubens e Guercino, nonché quelle del «Festival del Cinema Religioso», iniziative che hanno portato a Salemi migliaia di visitatori e hanno suscitato l’interesse della stampa nazionale e internazionale, Vittorio Sgarbi sindaco dal 2008 della cittadina del Belice medita di gettare la spugna.
L’eco del contrastato rapporto tra Sgarbi e una parte del consiglio comunale è arrivata fino a Teano, in Campania, dove martedì il sindaco è stato il protagonista della cerimonia di rievocazione dello storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II.
Accolto, oltre che dalle autorità locali, dalle numerose scolaresche, Sgarbi si è pubblicamente scusato «per non essere presente con il gonfalone e una rappresentanza istituzionale», e questo perché, con «scellerate determinazioni una parte del consiglio comunale ha tagliato soldi al settore della cultura e della promozione turistica»
Vittorio Sgarbi osserva: «Darò incarico ai legali di impugnare le delibere di bocciatura del Consiglio comunale e di procedere, comunque, in tutte le sedi perché non vi è alcuna motivazione logica, di buon senso, men che meno tecnica e di merito, ma solo politica. Di una politica devastante perché non sa costruire ma demolisce» Sgarbi aggiunge: «Sostenere, come hanno fatto alcuni consiglieri comunali, che portare a Salemi capolavori dell’arte quali Caravaggio e Rubens, far parlare della città sui giornali di tutto il mondo, aprire un Museo della Mafia che in soli 3 mesi ha raccolto 13 mila euro di incassi, non sarebbe un “arricchimento per l’ente”, è semplicemente vergognoso. Forse è meglio lasciare e andare a fare il sindaco altrove.
In tutta Italia ci invidiano per quello che abbiamo fatto a Salemi»
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