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Vituperio dell’Europa di Günter Grass

Creato il 03 giugno 2012 da Emilia48

Vituperio dell’Europa di Günter Grass

Posto la traduzione che Franco Farina ha fatto del testo poetico che Günter Grass ha pubblicato qualche giorno fa (25/5/2012) sul    Sueddeutsche Zeitung. Il suo è un grido di dolore e un forte appello alla consapevolezza, che si leva contro l’Europa e contro la stessa Germania,  perché l’Europa e i suoi intellettuali si sveglino e si oppongano allo scempio che i biechi poteri degli avvoltoi finanziari stanno facendo.

La Grecia di oggi non è più la terra di Socrate, di Platone, di Eraclito, di Fidia e di Prassitele, ma è comunque un potente simbolo di quello che ha creato il pensiero occidentale, delle nostre radici. Annientare la Grecia, abbandonarla a un destino oscuro, non significa solo operare uno strappo pericoloso da un punto di vista politico ed economico – che comunque tutta l’Europa pagherebbe a prezzi ora insondabili – ma significa dimenticare da dove siamo venuti, chi siamo, come pensiamo. Dimenticare la nascita del Lògos, della filosofia, della scienza, del sapere dell’Occidente. Significa annientare un simbolo. E i simboli sono potentissimi.

Grass è uno di quei pochi intellettuali ancora capaci di pensare in modo indipendente (direi, di pensare tout court!) e per questo motivo ciò che dice e scrive desta sempre scandalo. Si veda la precedente poesia, Ciò che deve essere detto, contro  il progetto israeliano di una guerra atomica contro l’Iran, per cui è stato accusato di antisemitismo. Come se l’impiego di armi atomiche, o una guerra, potessero essere sdoganate solo perché partirebbero da Israele.

Ringrazio Franco Farina per aver condiviso la sua traduzione con tutti noi.

Europas Schande

Ein Gedicht von Günter Grass

Dem Chaos nah, weil dem Markt nicht gerecht,
bist fern Du dem Land, das die Wiege Dir lieh.

Was mit der Seele gesucht, gefunden Dir galt,
wird abgetan nun, unter Schrottwert taxiert.

Als Schuldner nackt an den Pranger gestellt, leidet ein Land,
dem Dank zu schulden Dir Redensart war.

Zur Armut verurteiltes Land, dessen Reichtum
gepflegt Museen schmückt: von Dir gehütete Beute.

Die mit der Waffen Gewalt das inselgesegnete Land
heimgesucht, trugen zur Uniform Hölderlin im Tornister.

Kaum noch geduldetes Land, dessen Obristen von Dir
einst als Bündnispartner geduldet wurden.

Rechtloses Land, dem der Rechthaber Macht
den Gürtel enger und enger schnallt.

Dir trotzend trägt Antigone Schwarz und landesweit
kleidet Trauer das Volk, dessen Gast Du gewesen.

Außer Landes jedoch hat dem Krösus verwandtes Gefolge
alles, was gülden glänzt gehortet in Deinen Tresoren.

Sauf endlich, sauf! schreien der Kommissare Claqueure,
doch zornig gibt Sokrates Dir den Becher randvoll zurück.

Verfluchen im Chor, was eigen Dir ist, werden die Götter,
deren Olymp zu enteignen Dein Wille verlangt.

Geistlos verkümmern wirst Du ohne das Land,
dessen Geist Dich, Europa, erdachte.

Vituperio dell’Europa

Ad un passo dal caos, perché inetta ai mercati, Europa,
hai preso le distanze dalla terra che ti ha dato la culla…

quella che sostenevi di «cercare», e trovare «con l’anima»,
e che liquidi adesso quasi fosse un rottame.

Messa nuda alla gogna come una debitrice, soffre la terra
cui un luogo comune ti voleva obbligata dalla riconoscenza…

Dannata alla miseria, la terra che i musei arricchisce
dei suoi tesori – preda gelosamente custodita.

Fin quelli che con la forza delle armi han funestato
la terra cinta d’isole, con l’uniforme portavano Hölderlin dentro gli zaini!

Ben poca tolleranza or hai per quella terra,
eppur ne tollerasti come alleati, un tempo, i colonnelli!

Al Paese spogliato di tutti i suoi diritti, un Potere
prepotente fa stringere sempre di più la cintola.

A sfida, veste Antigone di nero; per tutto un Paese
in lutto è quel popolo, la cui ospitalità tu hai goduto.

Fuori dai suoi confini, un codazzo di Cresi ha cumulato
tutto l’oro che luce dentro i tuoi caveau…

«Vuota la coppa, avanti!» ti grida la claque dei commissari.
Ma, colma fino all’orlo, con sdegno, Socrate la respinge.

Malediranno in coro tutto quanto possiedi
gli dèi di cui pretendi espropriare l’Olimpo.

Intristirà il tuo spirito, privato della terra
dal cui spirito, Europa, tu fosti concepita.

[Traduzione di Franco Farina]

Vituperio dell’Europa di Günter Grass

Antigone- vaso attico



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