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Viva il gialletto rosa!

Creato il 11 giugno 2012 da Omar
Quando Liala la vince su Agatha Christie… Viva il gialletto rosa!«L’amore, la passione, l’intrigo sentimentale e, perché no, sessuale, ci sono sempre stati nel romanzo poliziesco. Quanti morti ammazzati per una folle gelosia, per una pulsione dirompente, per la vendetta di un tradimento! Nei momenti e nei luoghi più impensati. Pure tra pizzi e merletti, torte (ai mirtilli, ai lamponi, alle fragoline di bosco…), focaccine, crostate, biscotti fragranti e meravigliose tovaglie ricamate. Insomma dove tutto è lindo e pulito e non t’immagini neppure lontanamente che possa essere sporcato da qualche tresca schifosa. Scoperta dell’acqua calda. Ultimamente le cose si sono, però, complicate. Soprattutto con l’entrata in scena di una miriade di detective ladies, giovani o mature, che hanno portato con sé tutta una serie di problematiche legate all’aspetto del cuore e alle esigenze dell’istinto». Questo è quello che scrivevo tempo fa su un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio. Paladina del nuovo corso Alessia Gazzola che con il gialletto rosa L’allieva (sessantamila copie!) e ora con Un segreto non è per sempre ha dato un impulso sostanzioso all’ibrido di successo. Viva il gialletto rosa!Ho già detto la mia. Non mi piace. Ma questo conta un fico secco. Quello che conta è capire il perché di un fenomeno che, comunque, io guardo sempre con rispetto e con divertita autoironia (le cose che non mi sconfinferano vanno a ruba). Il rosa s’insinua, malizioso e prepotente, anche nei romanzi dove il protagonista principale è l’uomo sconcertato da certe improvvise pulsioni, ed ecco l’amore nascosto (alla moglie o compagna), gli assilli, i dubbi, i salti sul letto. E qui non c’è da fare distinzione tra autori maschi o autori femmine che la storia si assomiglia in ogni caso. Praticamente un doppio (più decise e birichine, però, le donne): sguardi assassini, languori, sussurri e batticuore (pure sogni spampireggianti) che si allargano, si amplificano e riproducono quasi per partenogenesi soverchiando la parte giallistica che se ne sta in un angolo sola soletta (piccinina santa). Spesso attraverso una scrittura semplice, agile e snelletta, pure spiritosetta che non vuol sentir ragione di una applicazione un pochino più profonda. Per il rosa basta e avanza a meno di non essere Scerbanenco (Darione Geracione docet). Volevo aggiungere qualche spunto meditato su questo fenomeno colorato (rima involontaria), tipo che la maggior parte dei lettori sono portatrici di pocce a cui piace, in genere, una cifra l’intrigo sentimentale bello cicciotto anche tra veleni e morti ammazzati, ma è meglio non perdermi qualche sudata simpatia. Allora tanto di cappello alla nuova realtà e, per non essere considerato il solito intellettualoide schifiltoso, cambio idea e… Viva il gialletto rosa! …Con un sorrisetto da ebete in carrozza che mi si stampa indelebile sul viso.
[Fabio e Jonathan Lotti]

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