Un brindisi alla sostenibilità. La prossima volta che volete acquistare una bottiglia di vino, guardate se sull’etichetta compare la scritta VIVA Sustainable Wine, progetto avviato nel 2011 dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di misurare e tracciare le performance ambientali della viticultura italiana.
Ad oggi, la sperimentazione ha già coinvolto nove aziende e tre enti di ricerca (Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino; il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia).
Seguendo quattro indicato individuati in aria, acqua, territorio e vigneto, le aziende che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto misurare il grado di sostenibilità dela prorpia produzione, individuandone le aree di miglioramento.
Non solo, perché i dati possono essere verificati dai cittadini attraverso un QRcode presente sull’etichetta e che rimanda ad una pagina web dedicata.
“L’aver creato anche un simbolo da apporre nei confezionamenti delle bottiglie di vino che si chiama VIVA dà l’opportunità al consumatore di essere coinvolto in questo importante progetto ed apre l’opportunità a tutte le imprese del mondo del vino di essersene partecipi per migliorare i processi produttivi dal campo al bicchiere per sensibilizzare il consumatore a rispettare l’ambiente” ha dichiarato Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini.
I risultati della fase pilota sono stati presentati a Vinitaly 2014, dove è anche avvenuta la cerimonia di consegna alle aziende dei certificati di validazione dell’analisi.
[foto da winenews.it]
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