Viviamo a Roma, siamo giovani e anziani. Siamo quelli che nei partiti non ci credono più. Siamo impoveriti, offesi e stanchi del malgoverno e della “parentopoli” di Alemanno: desideriamo rialzarci. Siamo parte della cittadinanza attiva, delle associazioni e dei movimenti che animano il tessuto sociale metropolitano: organizziamo battaglie politiche e iniziative culturali, giochi in piazza per i bimbi e corsi di italiano agli stranieri. Lottiamo per i diritti, per i beni comuni, per avere più parchi pubblici e meno bische. Insieme a te, siamo cittadine e cittadini che si battono contro l’imbarbarimento sociale e la solitudine. Oggi, però, siamo chiamati a un impegno in più, in una città stremata dalla crisi economica e dallo smantellamento dei servizi sociali, sanitari e scolastici. Con un ceto politico che continua a far danni, incapace di rinnovarsi e di proporre soluzioni, mentre affiora un’ondata incollerita che non trova risposte, se non in un passivo affidamento al movimento di Beppe Grillo. Fuori dagli schemi dei vecchi partiti, fuori dal coro dalla politica gridata e scomposta, ci candidiamo a governare Roma con Sandro Medici.
Da 12 anni Sandro guida il X Municipio di Roma. In questi anni ha promosso iniziative concrete e innovative per garantire a tutte le cittadine e i cittadini del territorio l’accesso ai servizi sociali indispensabili; ha sostenuto il lavoro, il commercio e la piccola impresa; ha difeso il territorio dalla speculazione edilizia, ha favorito le iniziative culturali, ha requisito centinaia di case sfitte dei grandi proprietari per consegnarle alle famiglie sfrattate, ha istituito il “testamento biologico” e il registro delle unioni civili. Le ingiustizie, la povertà e la corruzione non sono un destino inesorabile. Dichiariamo illegale la povertà, ovvero le scelte di governo che la producono, e proclamiamo la nascita di una REPUBBLICA ROMANA delle cittadine e dei cittadini. Vogliamo voltare pagina perché da troppo tempo a Roma, in Italia, in Europa, vengono imposte come normali e inevitabili politiche che hanno dimostrato di essere dannose. Per noi è tempo di cambiare, e per farlo dobbiamo innanzitutto dire no al Patto di stabilità interno di Roma Capitale, che strangola la spesa pubblica, spezza il fiato dei ceti meno abbienti e preclude la possibilità di creare tutela sociale. Contestiamo anche le scelte non democratiche dettate dall’Europa, che hanno bruciato milioni di posti di lavoro: non spetta a noi pagare i debiti e i guasti provocati da decisioni scellerate. Roma può essere una città migliore, con Sandro Medici sindaco.