Vivere di Cristo è un po' quello che santa Teresa di Lisieux aveva affermato nella sua poesia “Vivere d'amore”. Dire che ogni cosa deve ruotare attorno a Gesù è dir poco: bisogna vivere del suo amore, trovare alimento in esso, fare in modo che esso diventi parte integrante di noi. Proprio questo intendeva dire Gesù quando affermava che chi avrebbe mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue, sarebbe vissuto per lui. Senz'altro per quelli del suo tempo il discorso è risultato incomprensibile. Forse avranno pensato ad alcune religioni che permettevano sacrifici umani. Fatto sa che il discorso di Gesù era assai incomprensibile, duro, non è così scontato come lo è adesso per noi che sappiamo dell'Istituzione dell'Eucaristia. Fatto questo discorso ai giorni nostri è senz'altro più comprensibile, anche se non scontato. Il nutrirsi è un bisogno primario dell'uomo...Così deve diventare il ricevere l'Eucaristia per noi. Dall'intensa vita spirituale, nasce l'esigenza di unirsi sempre di più a Cristo, di riceverlo ogni giorno nell'Eucaristia. I nostri desideri più profondi sono l'espressione eloquente del nostro essere, nonostante le nostre imperfezioni. Certamente, qualcuno diceva che ricevere una sola Eucaristia farebbe sì che noi diventassimo santi. Purtroppo non è così: siamo ingolfati in mille situazioni, nella nostra imperfezione che non basta una sola Eucaristia a convertirci. Se fosse così il mondo non andrebbe così come va: il Figlio di Dio è già disceso dal cielo, per redimere l'uomo ma, purtroppo non ha cancellato la cattiveria dal mondo. Dilaga lo scetticismo e la Chiesa, fatta di uomini, non è immune. Santa Faustina riferiva che il dolore più intenso di Cristo, era quello dell'infedeltà delle anime consacrate. Si può immaginare cosa potrebbe pensare adesso in una situazione di delicatezza estrema, in cui il mondo è entrato nei conventi! Non c'è da scandalizzarsi, la situazione è questa. In fondo, ho accennato, tanti anni fa, nel Medio Evo, l'Inquisizione perpetrava i suoi crimini, eppure Gesù lo aveva ardentemente affermato: “Non sono venuto per costituire un regno terreno”. Lo affermava ai Giudei, stanchi di regimi che li annullavano e quindi, da una parte, giustificati. Eppure – che grande dolore – a distanza di anni, pure la Chiesa ha costituito un regno umano... E non solo: tramite questo condannava a morte e torturava! Quanti sbagli. La Chiesa ha poi subito un'evoluzione positiva in fondo, ma certamente ci sono ancora errori commessi da persone singole che fanno male all'intero Corpo della Chiesa. Vivere di Cristo non è semplice di certo: quell'Eucaristia deve trasformare lentamente la vita del fedele: nutrirsi quindi anche dell'amore fraterno, trovare in esso ampio respiro, il completamento del Sacramento dell'Eucaristia, senza dimenticare che l'errore, l'imperfezione, fanno parte del nostro vissuto e che spesso ci troveremo come Pietro a rinnegarlo e poi, a piangere ai suoi piedi, pentiti all'inverosimile. Ma questo il Signore lo prevedeva: dobbiamo essere semplici e fedeli come le colombe, essere come bambini e confidare nella sua misericordia.
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Vivere di Cristo è un po' quello che santa Teresa di Lisieux aveva affermato nella sua poesia “Vivere d'amore”. Dire che ogni cosa deve ruotare attorno a Gesù è dir poco: bisogna vivere del suo amore, trovare alimento in esso, fare in modo che esso diventi parte integrante di noi. Proprio questo intendeva dire Gesù quando affermava che chi avrebbe mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue, sarebbe vissuto per lui. Senz'altro per quelli del suo tempo il discorso è risultato incomprensibile. Forse avranno pensato ad alcune religioni che permettevano sacrifici umani. Fatto sa che il discorso di Gesù era assai incomprensibile, duro, non è così scontato come lo è adesso per noi che sappiamo dell'Istituzione dell'Eucaristia. Fatto questo discorso ai giorni nostri è senz'altro più comprensibile, anche se non scontato. Il nutrirsi è un bisogno primario dell'uomo...Così deve diventare il ricevere l'Eucaristia per noi. Dall'intensa vita spirituale, nasce l'esigenza di unirsi sempre di più a Cristo, di riceverlo ogni giorno nell'Eucaristia. I nostri desideri più profondi sono l'espressione eloquente del nostro essere, nonostante le nostre imperfezioni. Certamente, qualcuno diceva che ricevere una sola Eucaristia farebbe sì che noi diventassimo santi. Purtroppo non è così: siamo ingolfati in mille situazioni, nella nostra imperfezione che non basta una sola Eucaristia a convertirci. Se fosse così il mondo non andrebbe così come va: il Figlio di Dio è già disceso dal cielo, per redimere l'uomo ma, purtroppo non ha cancellato la cattiveria dal mondo. Dilaga lo scetticismo e la Chiesa, fatta di uomini, non è immune. Santa Faustina riferiva che il dolore più intenso di Cristo, era quello dell'infedeltà delle anime consacrate. Si può immaginare cosa potrebbe pensare adesso in una situazione di delicatezza estrema, in cui il mondo è entrato nei conventi! Non c'è da scandalizzarsi, la situazione è questa. In fondo, ho accennato, tanti anni fa, nel Medio Evo, l'Inquisizione perpetrava i suoi crimini, eppure Gesù lo aveva ardentemente affermato: “Non sono venuto per costituire un regno terreno”. Lo affermava ai Giudei, stanchi di regimi che li annullavano e quindi, da una parte, giustificati. Eppure – che grande dolore – a distanza di anni, pure la Chiesa ha costituito un regno umano... E non solo: tramite questo condannava a morte e torturava! Quanti sbagli. La Chiesa ha poi subito un'evoluzione positiva in fondo, ma certamente ci sono ancora errori commessi da persone singole che fanno male all'intero Corpo della Chiesa. Vivere di Cristo non è semplice di certo: quell'Eucaristia deve trasformare lentamente la vita del fedele: nutrirsi quindi anche dell'amore fraterno, trovare in esso ampio respiro, il completamento del Sacramento dell'Eucaristia, senza dimenticare che l'errore, l'imperfezione, fanno parte del nostro vissuto e che spesso ci troveremo come Pietro a rinnegarlo e poi, a piangere ai suoi piedi, pentiti all'inverosimile. Ma questo il Signore lo prevedeva: dobbiamo essere semplici e fedeli come le colombe, essere come bambini e confidare nella sua misericordia.
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