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I fautori di questi comandamenti inviolabili, e dei sistemi ideologici di credenze che sottendono, si dimenticano di rammentare a loro stessi che in etica non può esistere qualcosa come una tonalità di grigio, giacché sono un “sì” e un “no” a fare una regola; e non certo mai un “forse”. I computer funzionano per un sistema binario; il cervello umano, procede nei suoi decorsi per mezzo di “sì” e di “no”. Molto semplice. Inoltre , i feroci denigratori dei tanti famigerati “bianco” e “nero”, si dimenticano che senza i due meravigliosi colori, nessun tipo di grigio potrebbe mai essere chiamato in essere. Parlare di “etica” E’ parlare di bianco o di nero. Punto. Ma il discorso è molto complesso. Qui voglio solo rammentare come troppo spesso, per così dire, il “grigio” finisca ineluttabilmente per diventare il migliore agente del “nero”, (laddove con “nero” si intenda, per comodità di espressione, il “male”); non certo del “bianco. Tutto qui. “Vivi e lascia vivere” nel paradigma mentale della pecora, non significa di certo “Preserva la sacralità della vita umana” ( chi potrebbe mai criticare la sacralità di una norma del genere!?); quanto piuttosto . Una bella perversione del senso originario, non c’è che dire! Oltre che una menzogna colossale, in un universo fondamentalmente olografico. Sarà perché stracolmi di menzogne in corpo, non si vive in pace con se stessi, ma fatto sta, lo ripeto, le persone sadomasochiste verso i cui comportamenti ci viene richiesta continua indulgenza, spesso e volentieri sono i peggiori inquisitori di ogni forma di virtù. Il “vivi e lascia vivere“,cioè, anche a non voler trattare di “etica”, non è comunque un buon affare, perché non è mai reciproco. Faccio un esempio. Nessuno punta una pistola alla testa del giovane, brillante e innovativo scrittore che cerca uno spazio per pubblicare in santa pace tra case editrici ormai avvezze al parassitismo e alla letteratura spazzatura. Ma nessuno si sente neppure in colpa nei suoi confronti, a sbattergli le porte in faccia. A lui la “programmazione” a cui è stato certamente sottoposto fin dalla più tenera età richiede di prendere certo l’evento con “filosofia”. Di, appunto, “Vivere e lasciar vivere”. Peccato, che tra le leggi di mercato ferree, spregiudicatamente parassitarie di quelli ai quali lui ha richiesto di valutare le sue opere, non faccia mai la comparsa il dubbio che non è certamente un “lasciar vivere”, quanto un contributo di natura esattamente opposto, o meglio un “contribuire a non lasciar vivere”, quello che loro AGISCONO nei confronti del pur dotato, ma evidentemente non “commerciale”, autore. Nessuno si sente responsabile, eppure la responsabilità KARMICA, ad invadere il regno del “bianco” e del “nero” di onnipervasive tappezzature di “grigio”, c’è, eccome! “Vivi e lascia vivere“; con questa perla di saggezza viene ripagato il brillante studente universitario che non diventerà mai dottorando, o ricercatore, e meno che mai professore, giacché a passargli avanti sono ogni sorta di raccomandati, o peggio; individui squallidi e affatto dotati di doti, vocazione, risorse; e però ammanigliati a qualche “potente” o “associazione occulta di potenti” che muove i fili da dietro le quinte e la facciata “meritocratica” del sistema vigente. Ma vale anche per questi signori, il “vivi e lascia vivere”, oppure solo per chi, pur dotato e talentuoso, si ritrova ad affogare nell’ennesimo mare di grigio? Gli esempi potrebbero continuare a non finire… A ben vedere, ci sono due categorie di persone, e due soltanto, che traggono puntualmente benefici dall’applicazione distorta, dall’accezione pervertita, della massima “Vivi e lascia vivere!” E si tratta, putacaso, di due tra le categorie meglio inserite, oggi, nel mare di grigio di questa società agonizzante…
Da una parte, i più mediocri, menefreghisti e privi di doti individui di questa società. Apostrofano gli altri con un bel “vivi e lascia vivere”, appunto perché non sono mai loro, o le loro doti, ad essere umiliati da un “orologio”che si muove facendo perno su ingranaggi corrotti. Non avendo doti, e non possedendo che sogni triti e degni di un pezzo di carne, possono ben esprimere una “superiore” saggezza preconfezionata quanto sterile; e un distacco certo invidiabile. Dall’altra i criminali di ogni specie, che da sempre hanno eletto il “grigio” come colore del proprio stendardo. Purtroppo o per fortuna, basterebbero due minuti di riflessione individuale, per arrivare alla conclusione che questo motto, “Vivi e lascia vivere” viene troppo spesso inteso come alibi per permettere ai corrotti di fare qualsiasi cosa loro desiderino, mentre folle “pietiste” di gente che si è lasciata corrompere, guarda puntualmente da tutt’altra parte per non avere “inutili” problemi di natura squisitamente UMANA. E’ difficile cambiare paradigmi e schemi mentali. Diventa impossible, senza uno sforzo di buona volontà. Per questa e simili ragioni, a me pare che l’umanità che attraversa questo intenso periodo cosmico di cambiamento spirituale, non possa mai coincidere con le compagini che hanno trovato e trovano perfettamente naturale “girarsi puntualmente dall’altra parte”quando capita qualche cosa, o agire schignazzando nell’impunità. Dubito fortemente che le suddette “tigri” smetteranno di fare le “tigri”; o di cercare di nascondersi nell’erba alta. Ho una grande fiducia nel cambiamento spirituale in atto dell’UMANITA’. Ma non intendo certo, con “Umanità,”la pura somma “indistinta” degli individui attualmente in circolazione. Né me ne intendo di percentuali; non mi chiedete di fare delle stime. Del resto,comunque, bando alle critiche, no? Bisogna pure “Vivere e lasciar vivere, no?” del resto, “Non si può vedere tutto bianco o tutto nero, no?”. Tanto per concludere, poi, aggiungerei anche un bel “Il mondo è bello perché è vario!”; a mo’ di ennesimo coperchio del vaso di Pandora… Un abbraccio controcorrente David The Hurricane Di Bella
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