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Vivi la tua vita o ti limiti a pianificare la tua biografia?

Da Roby

Articolo originale: http://www.scotthyoung.com/blog/2010/05/17/the-biographers-tyranny/ dal blog di Scott H. Young

Vivi la tua vita o ti limiti a pianificare la tua biografia?

Una delle più sorprendenti scoperte della moderna psicologia è quanto siamo incapaci di indovinare che cosa ci renderà felici. Non solo siamo scarsi a prevedere che cosa ci soddisferà, ma spesso ricordiamo anche male la nostra felicità passata.

In quella che è forse una della migliori conferenze online che abbia mai guardato, il premio Nobel Daniel Kahneman parla della differenza tra il sé esperienziale e il sé ricordante (se non hai tempo di guardarla, clicca qui per scaricarla e guardala più tardi, vale decisamente i 20 minuti del tuo tempo che richiede: http://video.ted.com/talks/podcast/DanielKahneman_2010.mp4 ( spero tu comprenda un pò di inglese!!!) 

Il punto per Kahneman è che le nostre discussione circa la vita ideale sono spesso fuorviate.

Questo perché confondiamo due concetti apparentemente simili ma in realtà diversi:

1. La qualità della vita , come la esperiamo, momento per momento

2. La qualità della nostra vita, come la ricordiamo e come è intessuta nel racconto delle nostre vite.

Il dilemma della vacanza – la vita ideale è vissuta o solo ricordata?

Il problema è che la nostra felicità esperienziale è solo blandamente correlata con il modo in cui ci sentiamo felici quando pensiamo in generale alle nostre vite. Kahneman fa l’esempio di una vacanza di due settimane.

Se si assume che la vacanza fosse ugualmente piacevole in ogni momento, allora una vacanza di due settimane dovrebbe essere due volte migliore di una vacanza di una settimana. Dopotutto, ci sono due volte la stessa quantità di momenti in cui si esperisce la felicità.

Tuttavia, dal punto di vista della memoria, una vacanza di due settimane è appena poco meglio di una vacanza di una settimana. Questo perché non ci sono nuovi ricordi che si aggiungano in questo periodo, quindi tutti i momenti simili di felicità sono semplicemente dimenticati. Ecco che qui abbiamo il conflitto. Diciamo che tu debba decidere i piani per la tua prossima vacanza, che ti aspetti ragionevolmente che sia soddisfacente. Devi partire per una settimana o per due?

Per rendere la questione più interessante, Kahneman chiede: faresti le stesse vacanze, se sapessi che, dopo, tutte le foto sarebbero distrutte e che dovresti prendere una droga che induce amnesia per costringerti a dimenticare che tu l’abbia mai fatte?

Quando parlo del perseguimento della vita ideale qui su questo blog, questa rivelazione pone la domanda, che cosa costituisce la vita ideale?

Sono le nostre esperienze momento per momento o solo i racconti che ne intessiamo successivamente? La tirannia del biografo

La difficoltà nel progettare una vita è che il tuo sé esperienziale non riceve una valutazione.

E’ solo il biografo, la parte di te che ricorda il passato e predice il futuro che ha voce in capitolo per dire quale carriera intraprendere, quali vacanze scegliere e con quali persone passare il tempo. Questo veramente non sembra giusto. Quello che in effetti scriveresti sulla tua vita dopo che è stata vissuta è soltanto carta e un po’ di inchiostro. Sono le schegge di tempo che attraversano la nostra coscienza che sentiamo importanti. Questo problema travalica la comune esperienza di fare qualcosa per il proposito di parlarne dopo. Come la gente che corre le maratone per “dire che le hanno fatte”.

La ragione per cui le nostre esperienze non ricevono una valutazione è perché sono già state prese in carico dal biografo interiore. Noi non basiamo le nostre decisioni future sulla felicità esperienziale, perché non abbiamo accesso a null’altro se non questa scheggia di presente. Ogni altra cosa è stata convertita in ricordo, e assoggettata a tutti i pregiudizi del narratore.

Esperire la vita ideale, invece di narrarla soltanto. Non so tu, ma io trovo questa tirannia biografica inaccettabile.

Io non voglio investire un sacco di tempo a progettare una vita che posso raccontare a me stesso quanto sia grandiosa, ma risulta pidocchiosa mentre ne faccio effettivamente esperienza. Come per tutti i pregiudizi cognitivi, penso che non ci sia una soluzione facile.

Errare è umano, e sfortunatamente lo è anche errare sistematicamente. Comunque, ho provato ad aggiungere qualche modo di pensare generale alla mia vita per evitare le trappole più ovvie.

Ecco qualcuna delle abitudini mentali che sto provando ad incrementare per sfuggire alla tirannia biografica:

#1Fermati e osserva l’adesso.

Kahneman spiega che i momenti centrali sono spesso cancellati nella memoria. Noi tendiamo ad accentuare il momento in cui le cose iniziano, quando finiscono, o quando qualcosa di drammatico le cambia. Una forza reagente è semplicemente chiederti come ti senti al momento presente. Non una constatazione sul complesso della tua vita, ma un controllo all’istantanea del tuo stato mentale momentaneo. Fare questo, io credo, mi ha aiutato a ricordare meglio come mi sono sentito durante un periodo, non soltanto alla fine. Eckhart Tolle ha venduto migliaia di libri, predicando la pseudo-spirituale saggezza di stare nel momento presente. Tralasciando il fatto che questo sia una rimasticatura di un consiglio vecchio di millenni in una confezione stile new-age, penso che parte della popolarità di questo sia riconducibile all’argomento della tirannia biografica. Siamo assorbiti così frequentemente nei pensieri della nostra vita nella sua totalità, preoccupazioni future, rimpianti passati, che manchiamo di prestare attenzione alle schegge di adesso che costituiscono effettivamente le nostre vite.

#2 Enfatizza le routine premianti, più che gli eventi a breve termine

Dal momento che i momenti di mezzo e quelli uguali sono spazzati via dal biografo delle nostre vite, ha senso darvi deliberatamente un peso maggiore nelle nostre decisioni per il futuro. Per metterla in un altro modo, ha più senso focalizzarsi su come il tuo stile di vita agisce sulla tua routine, che su eventi momentanei. Per esempio, pensando al mio stare in Francia, mi viene da ricordare il mio fantastico weekend a Barcellona, o le brevi relazioni che ho avuto. Quelle esperienze, anche se positive, hanno costituito un tempo molto più breve che, per esempio, lo stare a lezione o l’andare a far la spesa. Le cose che facciamo ogni giorno, se contribuiscono positivamente al nostro benessere o vanno a suo detrimento, possono essere migliaia di volte più importanti degli eventi più brevi. Nel pianificare il futuro, questo significa che dovrei spendere molto più tempo su decisioni che mi permettono di evitare le centinaia di ore di nosioso tempo di lezione, piuttosto che la mia breve, ma frustrante esperienza senza elettricità, per esempio. Una può essere più memorabile, ma l’altra occupa molto di più nella mia vita esperienziale.

#3Crea un modo di vivere, invece che un obiettivo

“La vita è un viaggio, non una destinazione” è un cliché, ma è sempre vero. E’ una delle ragioni per cui sono un fan del concetto di design di uno stile di vita. Perché trasforma le ambizioni, che molte persone hanno, tipicamente orientate al raggiungimento di qualcosa, in un’ambizione che mette a fuoco come vivi effettivamente tutti i momenti nel frattempo. Ora, se assumo nuove sfide, mi assicuro che siano del tipo che saranno gradevoli lungo la via per la mia destinazione. Idealmente, provo anche ad assumere delle mete che, se raggiunte, miglioreranno il modo in cui sono in grado di vivere. Metter su un’impresa online per pagare le mie spese è stata una delle mete fondamentali per me, dal momento che mi permette la libertà di lavorare solo su cose in cui sono interessato. Mettermi in una forma fisica decente e mangiar sano sono state un’altra, dato che mi hanno fornito più energia. Sono curioso di sentire i vostri commenti. Sopravvaluti i brevi, memorabili eventi mentre lasci scivolar via trascurate le schegge di presente? O sei in disaccordo con il mio assunto, e pensi che la vita debba essere vissuta con in mente la sua storia? Quali sono i tuoi pensieri sul districare gli ostacoli nel perseguimento della vita ideale? Puoi condividere nei commenti! http://www.scotthyoung.com/blog/2010/05/17/the-biographers-tyranny/

Post tradotto da P.M.Maritano [email protected] -normanpress.blogspot.com


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