LONDRA – La settimana della moda passa da
New York a Londra e, sulla King’s Road, torna a sfilare Vivienne Weswood con la sua nuova collezione a/i 2013-14 “Red Label”. La via è molto cara alla stilista in quanto è stata teatro delle sue “sperimentazioni” nella cultura punk che poi, sapientemente rivisitata, ha portato sulle passerelle
di tutto il mondo.
Oggi la stilista e la sua collezione guarda soprattutto alla difesa del pianeta. Per questo motivo il suo slogan è: “qualità meglio di quantità”. E allora, durante lo show allestito alla Saatchi Gallery ieri pomeriggio, non sono stati visti sfilare molti modelli. “Pochi ma buoni”, piuttosto, e l’esperimento può dirsi riuscito visto che la collezione è riuscita a toccare da un punto all’altro il mondo Westwood che, a suo modo, si fa ‘classico’.Ci sono gli anni ’50, con le vite strizzate che si allargano in gonne ampie, ma anche i pantaloni morbidi che vanno stringendosi alla caviglia. Perfino tailleur e tubini neri, ma sempre alla maniera Westwood, a suo modo un classico della’eccentricità britannica e londinese in particolare (tanto che un tocco di ‘tartan’ non poteva mancare).Di particolare effetto, poi, la donna tetrale, interpretata dalle modelle che sfilano con una maschera di trucco coloratissima incorniciata da boccoli che, ancora una volta, fanno pensare agli anni ’50. Di sicuro però ci sono anche gli anni ’80, fino alla comparsa in passerella di una ‘working girl’ in tailleur color melanzana. Scarpe e borse sono originali e belle, diverse senza urlare ‘trasgressione’. Più che altro si ironizza, con un pene stilizzato e iridescente riportato su una delle baguette.
La stilista 71enne è serissima quando parla della sua causa, di quella ‘rivoluzione’ che non ha mai abbandonato: pensa al pianeta, all’ambiente e non si sottrae alle domande dei giornalisti che le parlano di ispirazione. Semmai è la moda, quella sì, che cambia. Ma per lei, per il suo spirito, il viaggio è sempre lo stesso. Anche quest’anno, infatti, Vivienne Westwood -fedele a se stessa – a fine sfilata compare in passerella con un messaggio stampato sulla maglietta che ritrae il suo stesso volto con la scritta ‘Io sono Julian Assange’, a sostegno del fondatore di WikiLeaks.
Di personaggio in personaggio, la Dama non si sottrae neanche alle domande su Kate Middleton, un’altra (sebbene molto più recente) icona di stile in tartan. Un consiglio? “Non ne ho molti da dare a Kate, ma credo che sarebbe meglio se indossasse gli stessi capi più volte. Sarebbe una scelta molto buona per l’ambiente e un bel messaggio”. Del resto, “se fai tutta quella fatica per trovare un capo che ti stia bene, allora lo dovresti indossare più spesso possibile”.
Fonte: Ansa