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Voglia di loft: design a nudo. GUIDA

Creato il 09 febbraio 2011 da Urdesign

Voglia di loft: design a nudo. GUIDA

Ex spazi industriali trasformati in abitazione. Da Milano a New York: la top list degli open space più cliccati del momento…

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Loft a Milano
Materiali grezzi, esaltati nel loro aspetto naturale, testimoniano la volontà di esibire l’origine industriale dell’edificio. Toni scuri, pochi arredi. In alcuni punti, i mattoni dei muri sono lasciati a vista, nudi e senza intonaco. All’interno di uno stabile degli anni venti, un capannone industriale con l’accesso diretto sulle corti interne, si trova questo loft pensato come abitazione e studio.
Foto di Andrea Martiradonna

 

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Due loft e una spa
Una vecchia soffitta nel centro di Stoccolma viene riconvertita dallo studio svedese Claeson Koivisto Rune, in un duplice sistema abitativo: due loft gemelli e speculari sono incernierati intorno a uno spazio turriforme adibito a spa e utilizzabile da entrambi gli alloggi. La struttura a open space dei due appartamenti gemelli è interrotta dai volumi delle canne fumarie delle abitazioni sottostanti. Rivestite in vetro nero, vetro bianco e maioliche queste scatole hanno il compito di separare le varie unità funzionali.
Foto di Lousie Billgert

 

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Loft spirituale
Un’oasi di pace nel centro di Cape Town, in Sudafrica: è l’insolita ambientazione domestica ricavata in una chiesetta protestante dell’Ottocento. La vecchia navata, trasformata in soggiorno ma conservata nella sua unità spaziale, è virtualmente ripartita in zona pranzo-cucina e area living per mezzo di un originale diaframma sospeso. Contrapposte al centro dell’ambiente, una croce dipinta e un busto di donna incinta dell’artista sudafricano Mark Hipper.
Foto di Adriano Brusaferri

 

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Open space nel convento
In un antico convento del ‘500, a pochi passi dai Navigli, l’artista siciliano Nino Mustica, che da 23 anni vive e lavora a Milano, ha ricavato la sua casa atelier. Lo spazio è un’unione indissolubile tra vita e arte, dove i pezzi d’arredo scelti dal proprietario dell’abitazione nel corso del tempo si sono mescolati agli strumenti di lavoro e alle sue opere.
Foto di Allegra Martin

 

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Lo spazio in più
Una casa nella casa: è il progetto realizzato da Suppose Design Office a Hiroshima. I segni delle divisioni preesistenti sono servite da guida per ridisegnare le pareti, pensate come teli che dal soffitto scendono fino a delimitare una nuovo open space. Aperte nella parte bassa, le pareti divisorie lasciano passare all’altezza dei piedi una morbida luce che crea un’atmosfera molto rilassante nella zona centrale mentre l’open space esterno, pensato come una sorta di corridoio che corre intorno al nucleo centrale, gode della potente luce che proviene dalle vetrate.
Foto di Toshiyuki Yano

 

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Loft con giardino
Stanze che si rincorrono in dissolvenza, riempite di luce in ogni angolo. È la casa a Roma, quartiere Pigneto, dove vive Roberta Paolucci, designer di gioielli, con suo marito Paolo Giacomelli e il piccolo figlio Rocco. Il centro dell’abitazione è la zona cucina, fusa al salotto e all’esterno, dal quale è divisa da una grande vetrata quasi sempre aperta. Il lungo tavolo, recupero di vecchi conventi, sposa perfettamente l’acciaio della parte dedicata ai fuochi e alla preparazione dei piatti.
Foto di Silvana Spera

 

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Il granaio diventa loft
A Tribeca, New York, un progetto firmato dallo studio di architettura Moneo Brock, di stanza a Madrid. Lo spazio è suddiviso tra zone giorno e area notte, locali più intimi e grandi aree destinate alla convivialità, ambienti dedicati alle attività domestiche e altri a quelle lavorative. Sono queste ripartizioni a dare un carattere forte all’abitazione: i divisori sono differenti, realizzati con materiali e soluzioni legate alla diversa funzione dello spazio, con una buona dose di sperimentazione. Il grande terrazzo, dominato dal vecchio serbatoio utilizzato per il granaio, ha una pavimentazione in legno solida e grezza ed è attraversato da tubature metalliche, con un effetto finale suggestivo e originale.

 

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Loft all’italiana
Oltre 600 mq di design e rigore geometrico a Busto Arsizio. Un’ex fabbrica tessile si trasforma in una casa monofamiliare, grazie all’intervento curato dallo studio Buratti+Battiston Architects. Dalle Panton Chair al tavolino regolabile di Eileen Gray: gli interni sono arredati con pezzi che appartengono al repertorio classico del design, mischiati secondo un gusto contemporaneo.
Foto di Andrea Martiradonna

 

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Un loft sospeso
Attilio Stocchi firma il progetto per questa abitazione di 180 mq in provincia di Bergamo. Uno spazio pensato a partire dai concetti di leggerezza e sospensione, nel quale una serie di pali in acciaio inox sostengono, trafiggono e inchiodano gli arredi.
Foto di Andrea Martiradonna

 

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Modernità in bianco
Al Gianicolo, Roma, una casa-loft disposta su sette livelli interpreta le suggestioni di Giò Ponti. Scorci visivi, doppie altezze, percorsi e funzioni si intrecciano secondo una visione contemporanea dello spazio domestico declinata con sobrietà. La ringhiera del soppalco rappresenta la proiezione dei pieni e dei vuoti della zona giorno. Il progetto è dello studio di architettura na3.

 

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Open space
Il bianco colora e definisce gli interni. Una grossa scala scenografica, la luce filtrata dal soffitto e arredi ridotti al minimo: un loft a Milano, nell’ex area industriale di via Savona 97.
Foto di Toni Meneguzzo

 

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Interno newyorkese
I mattoni a vista sulle pareti ridipinte di bianco e le grosse travi in legno dei soffitti. Sono tutte tracce del passato industriale dello spazio che Marco Pasanella ha scelto per vivere con la sua famiglia a Manhattan. Designer, professore, scrittore e fotografo, si è occupato lui stesso della ristrutturazione del quarto piano della palazzina di South Street a New York che un tempo ospitava una fabbrica di vele.
Foto di Toni Meneguzzo

 

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Il nudo si addice al design
Ampi spazi e grande luminosità per il loft di Parigi dove vive Eugeni Quitllet, catalano di 37 anni che dal 2001 firma pezzi di design in coppia con Philippe Starck. Pochi arredi e molte sedie fanno da sfondo alla casa ricavata da una vecchia officina meccanica.
Foto di Mario Ciampi

 

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Un loft scolpito
A Berlino un appartamento di 350 metri quadrati sul tetto di un edificio del XIX secolo progettato dallo studio Graft. Uno spazio abitativo fluido e flessibile, in cui le stanze e gli arredi sono definiti da linee scultoree e incassati nelle pareti.
Foto di Jan Bitter

 

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Sui tetti di New York
Trecentocinquanta mq con vista sull’Empire State Building. È la casa del collezionista Bill Contente nel quartiere di Chinatown a Manhattan, all’ultimo piano di un vecchio edificio che un tempo ospitava una fabbrica tessile, smantellata e poi trasformata in una serie di appartamenti.
Foto di Toni Meneguzzo

 

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Ristrutturare in grigio
A Lecco un vecchio edificio industriale è stato trasformato in un’abitazione sofisticata e moderna, grazie ad un uso sapiente di colori e materiali: i pavimenti sono in legno di castagno mentre l’intonaco delle pareti è a base cementizi. Il progetto di riconversione è firmato dall’architetto Arturo Montanelli che dai 250 mq dell’opificio ha ricavato un loft disposto su due piani.
Foto di Toni Meneguzzo

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