Magazine Diario personale

Voglia di normalita’

Da Lametamela @CristinaTinozzi

Anche quest’anno, come ormai faccio da 6 anni a fine Aprile, ho portato il mio cuore in vacanza.

Perche’ dopo un po’ ne sento il bisogno. Ho bisogno di stare con persone normali. Ho bisogno di vedere che esistono ancora coppie che si amano davvero e che esistono ancora persone che sanno veramente essere umili. Ho bisogno fisico di nutrire il mio cuore di questo, inaridito da una citta’ che corre tanto e che calpesta ogni valore, una citta’ che adoro, ma che e’ spesso fatta di tanta apparenza e poca sostanza.

E come scrissi l’anno scorso, l’Italia non e’ solo la “Milano da bere”. E ogni anno ho bisogno di viaggiare, di espatriare e di ricordarmi che c’è un mondo normale che non indossa Louboutin e  Jimmy Choo, che ci sono persone che neanche sanno cos’e’ un Vanity Fair, ma che riescono a commuoverti regalandoti una bottiglietta di sabbia colorata in memoria di una vacanza stupenda. Ho bisogno di vedere che ci sono persone che ancora si emozionano nel vedere un personaggio famoso e per cui la normalita’ non e’ averli come vicini di tavolo al ristorante.

Sono queste persone che mi tengono con i piedi per terra … Quei bravi ragazzi  che a fine vacanza passano un’ora nel negozietto del villaggio per scegliere un souvenir adatto ai genitori o al fratello, persone che ancora credono nell’amore, nella fedelta’ e che non sono mai stati corrotti dalle tentazioni. Persone incontaminate dei vizi della societa’ mondana e che credono sinceramente ancora nell’amicizia e nella famiglia.

Esistono e sono tanti. Molto piu’ numerosi di quella “micronicchia” che frequentiamo nel mondo della finanza, della moda, degli aperitivi e delle feste esclusive e ricercate. Molto piu’ numerosi di quelli che vestono abiti firmati e che ostentano in ogni modo il loro “status” elevato (spesso ottenuto in modi alquanto discutibili).

E non posso fare a meno di chiedermi…”quanto mi faccio condizionare nella mia scelta della Metamela da apparenza e status sociale?”

Perche’ continuando a frequentare sempre la stessa tipologia di persone, probabilmente io stessa mi sono autolimitata a una piccolissima nicchia. E se invece avessi bisogno di una persona normale?

Tutti noi ci siamo fatti un’idea della tipologia di compagno che vorremmo accanto, ma analizzando lo stereotipo del principe azzurro dei miei desideri, mi rendo conto che ha delle caratteristiche cosi’ esigenti e utopiche che forse dovrei un tantino rivedere. Perche’ magari trovare un uomo single, non separato e rigorosamente senza figli a seguito, che abbia piu’ o meno la mia eta’ o poco piu’, affascinante, bello, intelligente, divertente, ambizioso, in carriera, economicamente stabile, che si vesta bene, che abbia buon gusto, che abbia un sacco di interessi e che sia super sportivo forse forse… e’ un progetto alquanto ambizioso da realizzare. Soprattutto se aggiungiamo il bizzarro desiderio di volere un uomo che voglia trasferirsi in un posto caldo al mare con me; e mettiamoci magari anche il desiderio di avere una bellissima casa bianca  sulla spiaggia dove potersi tuffare in acqua la mattina appena svegli.

E rileggendo queste caratteristiche ora, insieme a voi, mi rendo conto che io per prima sono influenzata dalla forma piu’ che dalla sostanza. O forse ho visto troppi film!

Ma quando sono in vacanza, lontana da qui, io sto bene con la normalita’.

La domanda che pero’ mi assilla e’: ” riuscirebbe la normalita’ ad integrarsi nella mia quotidianita’? Che, un po’ per il lavoro che faccio, un po’ per la vita che conduco, tanto “normale” proprio non e’.

O forse, piu’ semplicemente, la vita che faccio e la gente che frequento per me sono diventati  normalita’?

Perche’ in fondo, “Il normale non è altro che l’anormale a cui si fa l’abitudine.”
Marcello BarloccoVeronica, i gaspi e Monsignore, 1953



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