Che ci va a fare Rollandin a Roma per l’Unità d’Italia? Da un po’ di tempo in qua e cioè da quando il Governo ci ha tolto una seppur minima parte del bottino, l’Union valdotaine ha ripreso la vecchia solfa dell’autonomia in pericolo. (In fondo non ha tutti i torti visto che la nostra conquistata autonomia si regge sui soldi dello Stato!). Sul Peuple si ripete, di settimana in settimana, lo stesso articolo che ha come soggetto il dialogo difficile con il Governo centrale che impedisce la “lunga marcia verso un’autonomia più solida”. Già, perché il desiderio, neppure tanto intimo, degli unionisti è quello di creare uno staterello all’interno della Penisola in cui poter fare e disfare a piacimento senza nessun tipo di controllo. Perché, cari signori, è proprio questo il concetto di autonomia che i politici rossoneri hanno in testa! Scordate Chanoux e tutto il resto: tutta demagogia per i polli. Nella squadra di affari mafiosi, ben consolidatasi in Valle, non c’è altro interesse, oltre agli affari è ovvio, che non sia il controllo sull’elettorato. Purtroppo vige ancora la democrazia e non la discendenza divina, così la casta bicolor è costretta a fare i conti con i cittadini una volta ogni cinque anni: un vero e proprio stress! Perché mai vorrebbe che il contratto degli insegnanti da statale passi a regionale? Secondo voi è più libero nel pensiero un docente che dipende dal ministro romano o dall’assessore regionale? Fortuna che le risorse infiaccano e infiaccheranno nei prossimi anni. Masochismo? Neanche per sogno, direi piuttosto sano realismo: se i soldi servono per comperare le libertà, per finanziare progetti inutili, ingrassando la Sacra Grolla Unita composta dalla casta politica e dagli impresari calabresi, meglio non averli quei soldi, tanto non verrebbero destinati per le scuole, per i trasporti e per i servizi in genere, in caso contrario sarebbero già stati spesi e non ci troveremmo oggi con istituti scolastici privi di palestre, di laboratori, di aule di informatica attrezzate; con treni fatiscenti, sanità polverosa e lentissima, aria inquinata… . Profondamente contraria al loro concetto di autonomia auspico un controllo centralizzato per le questioni legate al servizio pubblico e spero che gli insegnanti valdostani non si lascino incantare dalle sirene di un possibile aumento e conservino il loro contratto nazionale. E la loro libertà.
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