Vogliono far vincere la sinistra a tutti i costi!

Creato il 18 novembre 2012 da Iljester

Ormai non c’è più dubbio. Le prossime elezioni saranno un redde rationem tra un paese che vuole essere moderno e liberale e un paese invece che vive ancorato alle ideologie fallimentari del pseudosocialismo; tra un paese che vuole una cultura identitaria dei valori e un paese che intende relativizzare anche le leggi della fisica; tra una paese che intende preservare l’italianità e la sua sovranità, e un paese invece che vuole svendere entrambe allo straniero.

C’è paura. Il redde rationem rischia di finire a vantaggio dei secondi a danno dei primi e di tutti. Perché è evidente che la politica di questo Governo, di concerto con il Quirinale (con la querelle sulla legge elettorale), mira a un solo obiettivo: portare la sinistra al governo e consegnarle così l’Italia per i prossimi venti anni. O almeno finché esisterà un paese chiamato Italia.

Il perché è ovvio… naturale, direi quasi scontato: la sinistra garantisce due o tre politiche fondamentali per la speculazione finanziaria internazionale e per i poteri forti in genere:

  1. Garantisce una pressione fiscale elevata che colpirà essenzialmente il ceto medio. E cioè il ceto produttivo, preservando l’assistenzialismo per i ceti più deboli e l’esenzione fiscale per i ceti più ricchi.
  2. Garantisce il debito pubblico tramite gli elevati introiti tributari, una rigida politica di polizia fiscale e un abbassamento della qualità dei servizi, che però verranno accompagnati da iniziative propagandistiche volte a illudere che siano tutti buoni e utili.
  3. Garantisce l’adesione completa e fedele dell’Italia al progetto di dissoluzione degli Stati nazionali e della sovranità monetaria e finanziaria, oltreché politica del nostro paese.
  4. Garantisce la colonizzazione del vecchio continente attraverso politiche migratorie blande e la cittadinanza breve. Diciamo espressa, senza che vi sia la garanzia dell’acquisizione di quei valori fondamentali che fanno di un cittadino un cittadino italiano. Il perché è chiaro: questa ondata migratoria porterà nuova forza lavoro a basso costo.

Da qui il motivo per il quale dobbiamo rinsavire dal torpore mediatico-giudiziario che si è accanito contro il centrodestra, guarda caso in quest’ultimo anno con maggiore virulenza. Perché se è vero che il centrodestra italiano non è il miglior centrodestra europeo, così casinista, così raffazzonato, così torbido, è altrettanto vero che è – ahinoi! – la meno peggio fra le due cattive opzioni: un potere di sinistra e un potere di destra.

Il motivo è chiaro: a destra si è più euroscettici, più attenti alle politiche migratorie, più attenti ai valori dell’identità nazionale e soprattutto si è più attenti al ceto medio, quello che per intenderci tira la carretta dell’Italia nel suo complesso. Quello che nonostante l’evasione fiscale dilagante (e chissà perché! Magari forse perché la pressione fiscale è alle stelle?) ha reso l’Italia un grande paese. Non dimentichiamoci infatti che se oggi siamo nel G8, non lo dobbiamo alla FIAT o a qualche altra grande industria, o ancora alle cosiddette cooperative rosse, ma lo dobbiamo a quelle migliaia di artigiani e piccoli imprenditori che hanno fatto conoscere il made in Italy in mezzo mondo, e che oggi grazie alle politiche dell’attuale governo e a quelle scellerate dei governi di sinistra degli anni precedenti stanno morendo, surclassate dalla concorrenza asiatica.

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Ecco perché oggi più che mai abbiamo bisogno di un governo liberale e conservatore (nel senso ideale del termine, perché in senso dispregiativo, il conservatorismo in Italia è da sempre incarnato dalla sinistra). Ecco perché non possiamo permetterci di consegnare il paese a Bersani & Company, ma nemmeno al populista Grillo. Abbiamo bisogno che al Governo vadano forze politiche che preservino e tutelino quel bagaglio di valori che seppure racchiusi in una locuzione antiquata come “Dio, Patria e Famiglia”, sono fondamentali per il nostro paese. 


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