Magazine Cinema

"Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo"

Creato il 24 maggio 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1


I Rolling Stones cantavano "Time is on my side", il tempo è dalla mia parte, quando avevano vent'anni. E cantano ancora. Un antico proverbio afgano dice: "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo", un motto contro la frenesia occidentale. Qualche capello bianco insegnerà anche a noi a ridurre la velocità e a investire nella saggezza. La prossima puntata sta per iniziare.
Così Federico Rampini introduce il lettore al suo "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo", un libro che sembrerebbe più una scossa che porti a riflettere, "un manifesto generazionale per non rinunciare al futuro". Il titolo del libro (che leggerò a breve) si rifà a un motto afghano, e non cambia di una virgola, è esattamente così. Pensare che noi occidentali abbiamo tutto a disposizione, abbiamo la supermegatecnologia e una percentuale di successo che potrebbe (e non lo fa), garantire la migliore delle vite possibili, a chiunque. Facciamo passi da giganti ovunque, smartphone in grado di chiacchierare con noi, la vocina ammaliante di una donna virtuale che si preoccupa del nostro stato d'animo. Navigatori ci portano ovunque, i nostri hard disk vorrebbero esplodere poiché costretti a conservare tutti i nostri lavori, i nostri vezzi più o meno inutili, le nostre preziose "cose da occidentali". Foto, video, film, bollette da pagare o già pagate, ricevute e bollettini di ogni genere. Promemoria per questo, promemoria per quello e chi più ne ha più ne metta. 

Eppure, di tutto questo mare innovativo e sempre all'avanguardia, non rimane che il sapore di un corredo superficiale. Abbiamo gli orologi, ma non abbiamo il tempo. Ed è così che viviamo la nostra era cazzuta e tecnologica. Incapaci di vivere nonostante "tutto". Che te ne fai del tuo iPad o del tuo iPhone, delle tue memorie esterne megagalattiche pronte a salvare ogni cosa, se poi non sei in grado di fermarti un attimo a godere del tuo tempo, a respirare la vita per quella che è?
Penso al resto del mondo, e a quanti uomini vivano la giornata secondo una concezione del tempo, completamente diversa dalla nostra. Guardare come cambia la luce del sole, capire che è il momento giusto per un pranzo, per coricarsi o per iniziare una nuova giornata. Senza robot o macchine che lavorino al posto loro. "Loro". E noi?
Noi siamo l'homo sapiens evoluto all'ennesima potenza, sì. Quello che non ha mai tempo per gli amici, per le feste dei compagni di scuola dei figli. Quello che..."Ciao, ho esaurito le vite a Candy Crush, puoi aiutarmi?"

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :