La serie A1 di volley femminile torna ufficialmente allo Sporting Village con la sfida in programma domenica alle 18 tra le azzurre della Igor e la corazzata Conegliano, vice campione d’Italia in carica, reduce dal successo interno per 3-1 su Frosinone alla prima stagionale.
A presentare il match è il tecnico azzurro, Stefano Colombo: «L’anno scorso Conegliano ha fatto molto bene e in estate si è ulteriormente rafforzato, tanto che ritengo possa essere la formazione più accreditata per conquistare il titolo. Mi hanno impressionato molto, soprattutto per quanto messo in campo in Champions League: nonostante la grande esperienza delle interpreti, tutte si sono calate al meglio in un contesto di squadra, seguendo l’allenatore in tutto e per tutto e questo, ne sono convinto, è un punto di forza importante, al pari della grande cattiveria agonistica che dimostrano in campo. Quella stessa che dovremo essere bravi a mettere noi sul terreno di gioco, unitamente alla consapevolezza di poter dar fastidio a tutti. Cosa farà la differenza? La tenuta in ricezione e la capacità di spingere in battuta ma per noi sarà fondamentale anche ridurre il numero di errori gratuiti, che in serie A1 non ci si può prermettere».
Lo Sporting è pronto a riaprire il sipario sulla serie A1: «Da novarese sarò particolarmente emozionato al momento di entrare in campo e sono sicuro che anche quest’anno, come già è stato l’anno scorso, lo Sporting sarà il nostro punto di forza. Davanti al nostro pubblico vorremo sicuramente far bene e d’altra parte l’ho già detto: per ottenere risultati non dobbiamo andare in campo con l’obiettivo di ben figurare ma con quello di vincere, senza pensare al valore dell’avversario».
Un pensiero speciale, da parte del tecnico azzurro, va a due atlete che ritroverà da avversarie ma che conosce molto bene, Cristina Barcellini e Marta Bechis: «La prima volta che ho visto Cristina giocare in serie A1, mi ha riempito d’orgoglio. Ritrovarla anche se da avversaria mi regalerà un misto di gioia, per quanto di buono ha saputo fare nel tempo, ed emozione visto che penso di aver contribuito alla sua crescita in prima persona. Sentimenti che provo anche per Marta, un’altra ragazza con cui ho lavorato da giovanissima e del cui cammino sono altrettanto fiero. Sarà strano vederle dall’altra parte della rete ma il mondo dello sport è anche questo».
Roberto Bertellino
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