Vota chi ami!
Spesso ci si affida all’abitudine, ai luoghi comuni, al conformismo… è più facile e ci si sente a posto. Tutto ciò che è dato per comune equivale a una verità elementare che non impegna. E così ecco che piovono giudizi che mi danno della qualunquista e della cinica. Non sono né l’una né l’altra. La mia è una scelta politica ponderata sui fatti. Ho deciso di annullare il voto perché nessun partito è, secondo me, capace di dare un senso diverso a questa Valle.
Il centrosinistra si è spaccato in tre parti, convalidando la tesi che l’unità a sinistra è un’utopia. Si è lasciato fagocitare dal clan dei Viérin, dimostrandosi debole e influenzabile. In seguito il PD, senza alcuna spiegazione, ha abbandonato gli alleati Alpe, UVP e M5s per ritornare sotto la protezione di colui che poco tempo prima era considerato il male assoluto. E, se i pentastellati sono rimpatriati nel loro autismo, i profughi della Renaissance hanno perseverato nella loro congenita debolezza politica sfruttata dai Viérin. La coalizione alternativa alla corazzata unionista non è andata in porto per il semplice motivo che i ruoli apicali di queste elezioni sono due, mentre i partiti in corsa erano tre: nessuno ha voluto essere escluso alla faccia del programma comune che non c’era. Insomma le scelte del centrosinistra è sempre l’Union nelle sue due metà che le detta. Che sia leone rossonero o leone dorato non si scappa. Dunque perché mai dovrei votare per Alpe? O per L’Altra Valle d’Aosta? O per il PD? Partiti che avrebbero dovuto rimanere uniti per avere peso contrattuale e che invece si sono lasciati facilmente sedurre sia dal vecchio Leone sia dalla Gabella con il brillante risultato di una spaccatura difficilmente ricucibile? Troppi errori denunciano una incapacità cronica nella visione d’insieme e nelle strategie e non bastano le belle persone per venire fuori da questo pantano, forse ci riuscirà Renzi con la riforma al titolo V. Chissà.