Vuelta a Espana (By Scare82)

Dopo 13 giorni in Maglia Rossa, di cui 8 consecutivi a cavallo fra la seconda e la terza settimana, Nibali cede il simbolo del comando allo statunitense Horner, capace dopo aver superato i 41 anni di scoprirsi corridore da grandi corse a tappe. Lo statunitense si aggiudica questa edizione della Vuelta, sicuramente la vittoria più prestigiosa del suo non ricco palmares. Insieme alla classifica generale Horner vince anche due tappe e colleziona una serie di piazzamenti. Sicuramente lo statunitense non ha demeritato, anzi si è dimostrato forse come il corridore più continuo del lotto.

Nibali, il cui obiettivo principale in questo finale di stagione sono sicuramente i mondiali di Firenze, non è mai sembrato pienamente in forma, anche se il secondo posto nella generale e due secondi posti parziali rendono sicuramente buona la sua gara. Fatali per Nibali sono stati i tapponi finali della corsa, dove non è riuscito a difendersi dagli attacchi della Radioshak di Horner.

Terzo si è classificato lo spagnolo Valverde, non nuovo ad ottimi piazzamenti nella corsa a tappe di casa. Per lo spagnolo è comunque mancato l’acuto in una tappa. Ha fatto della regolarità l’arma per conquistare l’ennesimo podio alla Vuelta. Con questo fanno una vittoria, due secondi e due terzi, oltre a un quarto e a un quinto posto. Quarto è arrivato l’altro spagnolo Purito Rodriguez, però capace di vincere un tappone di montagna.

Per i colori italiani, oltre a Nibali, sono stati protagonisti Pozzovivo capace di classificarsi sesto nella generale e conquistare due terzi posti nelle classifiche di tappa, Ratto vincitore di una bellissima tappa dopo una fuga solitaria con un vantaggio di più di tre minuti sul secondo, Nocentini e Scarponi capaci di cogliere due secondi posti parziali.

Solitamente molti utilizzano la Vuelta per trovare la gamba e la condizione in vista dei Mondiali, speriamo che questa corsa ci possa rendere un Nibali protagonista sulle strade toscane. Il circuito mondiale sembra molto adatto al corridore siciliano in quanto prevede di ripetere 10 volte la salita di Fiesole, l’ultima delle quali a solo 10 chilometri dal traguardo, un trampolino ideale per un possibile attacco.