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Vuoi un lavoro? non laurearti

Da Bagaidecomm @BagaideComm

VUOI UN LAVORO? NON LAUREARTI!Un paradosso? No, un segnale lanciato dall'Istat nel suo annuario nazionale. Almeno per quanto riguarda il primo impiego, chi è passato dall'università incontra più difficoltà di chi è soltanto diplomato. Nel 2011, infatti, il tasso di disoccupazione tra i 25 e i 29 anni raggiunge per i laureati il 16%, un livello superiore sia a quanto registrato dai diplomati nella stessa fascia d'età (12,6%) sia alla media dei 25-29enni (14,4%). In realtà, per i laureati la rivincita arriva, ma più tardi. E con l'avanzare dell'età chi è in possesso di un titolo accademico recupera il terreno perso a confronto con i diplomati a causa del ritardo dell'entrata sul mercato. Quindi se si guarda in generale alla disoccupazione per titolo di studio, per il 2011 si conferma il vantaggio relativo ai laureati, che presentano il tasso di disoccupazione più basso (5,4%, in calo di tre decimi di punto rispetto 2010). Per coloro che si sono fermati al diploma il tasso complessivo è invece al 7,8% (10,4% per la licenza di scuola media inferiore e 11,6% per licenza elementare/senza titolo). Complessivamente sono oltre un milione i disoccupati under 35. Nel 2011, infatti, si contano 1 milione 128 mila persone in cerca di lavoro tra i 15 e i 34 anni.
Questi dati però non devono scoraggiare noi giovani: l'esperienza universitaria forma non solo a livello lavorativo, ma anche personale e culturale. Se quello che si impara in università fossero solo le nozioni dei manuali saremmo davvero rovinati! Le esperienze che possono farsi in questa importante fase sono moltissime, se solo sfruttate. Certo che, una volta ultimato il percorso di studi di qualcosa bisognerà pur vivere e come mi ha detto un amico di If- Invent Youre Future, spesso ha successo "chi il lavoro se lo inventa". Ed ha ragione! Ma, nonostante i poco rassicuranti dati Istat, io ci credo: il futuro siamo noi giovani e  sia che il lavoro ce lo inventeremo, sia che il lavoro che vogliamo esista già, con o senza il titolo di "dottore", ce la faremo, basta solo un po' di buona volontà e la forza di non scoraggiarci davanti a qualche porta chiusa.
Valentina Nichele


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