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Vuoi vincere nel calcio? Fai sesso con le idee

Creato il 23 marzo 2013 da Mbrignolo

successofootballINCHIESTE (Milano). Non si può non abbeverarsi alla fonte di www.soccerissue.com perchè il sito inglese è sicuramente una delle fonti più autorevoli di “pensieri laterali” sul mondo del calcio. Il motivo è legato al fatto che offre sempre pensieri collaterali e atipici, smarcati, ma densi e sostanziosi. Uno di questi arriva da un articolo pubblicato di recente e per il quale esisterebbe una ricetta, una formula, mista tra progetti sportivi e atteggiamenti culturali, che permetterebbe di fare una squadra vincitutto a livello di nazionali. Eccovi serviti: l’articolo in questione, firmato dal contributor Ouriel Daskal, inizia il suo ragionamento utilizzando la cosidetta “Audience Theory” del ricercatore e psicologo sociale Robert Zahonic. Grazie a questa teoria il nostro sostanzia il fatto che per la Spagna ora è facile essere superiore e ne spiega il motivo: secondo l’Audience Theory per chi ha un pieno possesso delle proprie qualità e deve eseguire un compito semplice una pressione data da un grande pubblico intento a guardare e da grandi aspettative non è un problema. Anzi, è un moltiplicatore di qualità ed efficienza. Se invece chi deve eseguire il compito dato non ha le qualità personali per farlo facilmente, beh, viene penalizzato dal pubblico che lo osserva, viene sopraffatto dalla pressione. Ecco che viene agli occhi in modo netto come una squadra i cui componenti hanno grandi qualità individuali sia facilitata dal fatto che a livello di nazionale, siano facili gli schemi e i meccanismi di gioco da compiere. Non potrebbe essere altrimenti perché nei ritiri dei team nazionali non c’è tempo che permetta di elaborare piani di gioco complessi.

E allora? Allora nel calcio per far volare una squadra nazionale bisogna partire da un materiale umano ben preparato, sì, ma disimpegnarsi anche nel… sesso. Non quello che intendete voi, ma il sesso delle idee. Qui parte un’altra citazione che si riferisce al noto autore e scienziato Matt Ridley che ha studiato le modalità con cui gli uomini preistorici hanno sviluppato la specie resistendo ai cambiamenti del tempo. Per Ridley, autore di svariate pubblicazioni sull’evoluzione della specie e nientemeno che Visconte, gli uomini di Neanderthal sono stati salvati dalla possibilità che si sono dati di far accoppiare le idee tra le diverse tribù. Parliamo di accoppiamenti, di mix sessuali, di incroci e fusioni che hanno portato a diverse dinamiche di vita, a migliori dinamiche di vita.  La stessa teoria è applicabile, per soccerissue.com al calcio e trova sublimazione nel fenomeno spagnolo.

Ricordiamolo, da dove è nato il successo del calcio iberico? Dal sesso delle idee. Il Barcellona, ad esempio, è l’accoppiamento di grandi calciatori stranieri e di una filosofia di gioco olandese che ancora condiziona in positivo i blaugrana.  Il calcio spagnolo, poi, in generale si è giovato, ha sposato, si è fuso, insomma, ha fatto sesso con le idee di grandi tecnici stranieri e si è dato un metodo di reclutamento e di formazione dei talenti… francese. Una costante mistura, una costante attenzione da mixare con il proprio carattere e la propria indole. Il risultato? Beh: gli spagnoli Xavi e Iniesta, per esempio, non hanno la tecnica pura di un Pirlo o il tiro fulminante di un Balotelli, ma sono più vincenti. La differenza con noi? Tangibile e motivata perché tanto la Spagna è stata abile nel fare sue le idee di altri, tanto l’Italia mantiene un individualismo innato e non ha un sistema. E il Brasile perché non vince? Perché non contempla fino in fondo altri modi per vivere il calcio: i brasiliani sanno fare solo i brasiliani e vincono solo spinti dal talento innato. Che per fare la differenza su un tempo lungo, come il ciclo della Spagna, non basta.

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Fonte www.soccerissue.com


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