Domani il rapporto sull’occupazione
Buoni dati macro ma la Yellen frena gli entusiasmi. Bene Ibm, Pfizer e Merck, in calo JPM, UT, e The Travelers. Sul Nasdaq scende Facebook.
Domani si conclude l’ottava a New York e tutti aspettano i dati sul mercato del lavoro che saranno molto importanti, oggi ne abbiamo avuto solo “un antipasto”, ma conosceremo anche le decisioni della Bce in materia di tassi e soprattutto sentiremo cosa ha da dirci Mario Draghi.
Provo ad indovinare, il Presidente della Bce ci dirà che la ripresa è in atto, anche se ancora molto debole e che lui metterà in campo tutti gli strumenti in suo possesso per dare un maggior impulso alla crescita.
Poi, come sempre, non farà nulla, anche perché è proprio lì per vigilare che non si faccia nulla e quindi non dobbiamo aspettarci grandi sorprese.
Torniamo così dall’altra parte dell’Oceano, perché oggi l’ADP ha anticipato il dato sul numero di posti di lavoro creati a giugno (281.000 unità) che sono risultati decisamente superiori al consenso (200.000), a maggio si erano fermati a 179.000 unità.
A questo punto il rapporto sull’occupazione, che conosceremo domani, diventerà fondamentale per capire se i massimi di Wall Street continueranno ad essere superati anche nelle prossime sedute, le previsioni sono per la creazione di 210.000 posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere invariato al 6,3%.
Wall Street, però, non ha festeggiato forse anche perché l’altro dato macro di una certa importanza comunicato oggi non è risultato altrettanto positivo, gli ordinativi all’industria, infatti, sono calati dello 0,5% nel mese di maggio, mentre le attese erano per un calo più contenuto (-0,4%), in particolare sono diminuiti quelli dei beni durevoli.
E’ probabile, però, che le Borse americane siano rimaste molto prudenti anche perché la Yellen, intervenendo al FMI, ha usato parole inusualmente prudenti, in particolare ha detto che nessuna economia è “immune dall’instabilità finanziaria”. La Presidente del FMI, Christine Lagarde, ha inoltre aumentato la dose con una frase quasi sibillina “non si può tornare al mondo prima della crisi. Il ‘nuovo normale’ sarà differente”.
Ed allora gli indici americani hanno chiuso con un rialzo seppur frazionale per quanto riguarda il DJ e lo S&P500 che hanno così ritoccato i massimi storici stabiliti ieri, ed il Nasdaq è risultato in calo per una inezia.
Dow Jones (+0,12%) continua a salire Ibm (+1,09%) così come Pfizer (+0,96%), terzo gradino del podio per l’altro titolo del comparto farmaceutico, Merck (+0,92%).
Risente delle parole della Yellen JP Morgan (-1,04%), in calo anche United Technologies (-0,68%) e The Travelers (-0,62%).
S&P500 (+0,07%) tre titoli hanno guadagnato oltre due punti percentuali, si tratta di Freeport McMoran (+2,66%), bene anche Abbvie (+2,14%) e Gilead Sciences (+2,12%).
Maglia nera anche oggi ad Exelon (-3,11%), prese di profitto per Facebook (-2,37%) così come per Southern Company (-1,82%).
Nasdaq (-0,02%) sempre protagonist I titoli del comparto bitech, svetta nuovamente Vertex Pharma (+2,27%), ottima seduta anche per Liberty Media (+2,08%), quindi Biogen (+1,93%).
Forti prese di beneficio per Tesla Motors (-4,29%), giù anche Paychex (-2,33%) e Netflix (-1,34%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro