Titolo originale:Vi är bäst!
Genere:Commedia drammatica
Regia:Lukas Moodysson
Cast:Mira Barkhammar, Liv LeMoyne e Mira Grosin
102 min
2013
All’inizio dell’estate arriva nel nostro paese dal nord Europa una dramedy con protagoniste principalmente delle ragazzine, scritta e diretta dal regista e scrittore svedese Lukas Moodysson (che da quasi vent’anni lavora nel mondo del cinema).
Passata per i festival di Toronto e Venezia, deve cercare di colpire il segno nei nostri botteghini e far fronte ai diversi blockbuster che vengono continuamente prodotti. Invece, il film in questione, ambientato nella splendida Stoccolma dei primi anni ottanta, è alquanto intimo nonostante tratti di temi universali e che vengono mutuati da una generazione all’altra: la riflessione su se stessi, l’accettazione dell’altro, la passione incontrollata per la musica da giovani e la voglia di allontanarsi dal protettivo e a volte asfissiante alveo materno.
Le nostre protagoniste sono così appassionate di musica punk (genere musicale che è stato in auge principalmente negli anni settanta) che cercano di adattare il proprio aspetto a quello dei propri idoli e di formare una band tra i tanti problemi della vita quotidiana. Bobo e Klara difficilmente riescono ad inserirsi nel contesto scolastico perchè vengono considerate diverse dagli altri compagni magari più alla moda ma molto snob. Nonostante abbiano meno di 15 anni le ragazze mostrano grande conoscenza del mondo punk e infatti il film è ricco di citazioni e anneddoti, questo dimostra che il loro non è un semplice vezzo bensì una vera e propria passione.
Tra l’indifferenza dei genitori cercano in ogni modo di imparare a suonare qualche strumento. E nel fare ciò scendono anche a compromessi: ad esempio decidono di farsi aiutare da una ragazza cristiana (Hedvig), verso la quale provano una mistione di timidezza e biasimo. Ma che sarà fonte di aiuto insostituibile: il sostegno, talvolta, arriva dalle persone meno sospettabili.
Il regista spesso utilizza movimenti repentini con la macchina da presa per sottolineare l’inquietudine che esse vivono. La loro ingenuità le porta a porre in essere comportamenti irrisorrii per mettersi in mostra (anche se cercano di essere superiori e distaccate) come inevitabilmente accade quando si hanno 12 anni. Uno degli aspetti più apprezzabili della pellicola è la ricerca continua di tematiche lodevoli per le loro canzoni: non vogliono testi banali! Quindi trattano di sport, ma anche del contrasto tra ricchi e poveri.
Molte sono le pellicole che hanno trattato di adolescenti wild and free come Rusty il selvaggio, Creature del cielo o I figli della violenza.
We Are the Best! ne riprende gli aspetti più candidi e genuini senza i grandi scossoni o turbamenti come quelli delle pellicole citate. Anche se il film svedese a livello qualitativo può essere considerato inferiore, comunque è apprezzabile perchè è gioioso, spiritoso e trascinante: un tributo elettrizzante all’adolescenza.