Carolina Venturini, CEO & Founder di Scritture Social (www.carolina-venturini.com)
Scritture Social ha tre anime: il web marketing, il content strategy e ciò che viene definito “life design“. Oggi vi daremo qualche informazione in più al riguardo. Come prima cosa, va detto che questo progetto cerca di rispondere alle domande:
- Se non posso permettermi di dare in appalto a terzi il mio bisogno di marketing, come posso sviluppare la comunicazione e promozione per il mio progetto, in autonomia, con risultati?
- Se i contenuti sono l’emblema del web, come strutturo un palinsesto integrato interessante, come lo arricchisco e come evito l’indifferenza?
- Se la crisi mette in discussione tutto, come posso realizzare i miei sogni e ciò per cui sono nato/a, se mi sento bloccato in meccanismi che mi danneggiano o sabotano in automatico?
Approcci al web marketing
Il social management si può definire come l’evoluzione del marketing tradizionale all’interno dei canali e delle risorse messe a disposizione dal web. L’inclusione degli strumenti online per promuovere un prodotto ed entrare in contatto con la clientela, beneficiando di informazioni e relazioni rilevanti, ha imposto lo stanziamento di fondi di una certa importanza riguardo a siti web e software di comunicazione.
Diverse discipline (comunicazione, marketing, informatica, sociologia, psicologia, statistica, grafica, fotografia) vengono incorporate all’interno di un progetto di sviluppo utile, che si condensa nelle peculiarità professionali del Community Manager, anche chiamato Social Manager.
Gli ultimi sette anni hanno falcidiato le imprese nel potere d’acquisto e di investimento. Questo ha imposto una pesante revisione dei consumi e una ridefinizione dei bisogni, sia nella vita privata, sia nella tutela della salute e nello sviluppo delle proprie attività. Benché potersi affidare a professionisti seri sia il top per ogni impresa, ci sono situazioni in cui questo non è possibile per mancanza reale di liquidi. A volte è la cultura a impedire la comparsa della richiesta di specialisti nel settore delle comunicazioni digitali. A volte, invece, la necessità di sopravvivere impone una sorta di imprenditorialità nello sviluppo di politiche di marketing per il proprio brand.
Nel 2012, “l’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel quarto trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche”, segnala delle percentuali allarmanti sulla liquidità delle aziende: il 70% di esse, infatti, doveva superare delle sincere difficoltà al riguardo (Fonte: Adnkronos). Considerando che il 2013 non è stato un anno di ripresa economica, viene facile pensare che queste complicazioni abbiano continuato ad influire sulle scelte di investimento di privati e imprenditori. Un consulente esterno capace di curare le strategie di social media marketing è una risorsa importante, che prevede un investimento mensile di minimo 300,00€ per la cura di un profilo social (prezzi di mercato praticati da molti colleghi nell’anno 2012). Diventare autonomi in queste discipline, pur non avendo una laurea in materia, è una necessità di sopravvivenza per molte persone “comuni”, qualsiasi sia il proprio livello di istruzione e capacità imprenditoriale Chiunque, infatti, conosce l’importanza del web.
Tra i “si deve per forza” e la realtà del vivere quotidiano è necessario trovare delle soluzioni, anche temporanee, di movimento e cambiamento, capaci di generare soddisfazione piuttosto che frustrazione, dubbio, astio o allontanamento. Bisogna considerare l’importanza del darsi tempo: non è detto che affidarsi subito a un professionista sia la scelta giusta per il proprio momento storico. Ci sono situazioni che si possono affrontare seguendo percorsi di auto formazione, per capire lo strumento e per sentirsi più in grado di controllare i processi, riuscendo a ribattere, contribuire o fornire aiuto concreto a chi, in un secondo momento, lavorerà per quel progetto che è costato notti insonni, ore in fila agli sportelli e rinunce economiche per prendere forma.
Il web marketing è un ambito alla portata delle persone: ci sono milioni di articoli esplicativi, guide passo passo, recensioni di prodotto, software, professionisti, corsi. Esistono tutorial, selezioni di slide, video per aiutare chiunque a prendere dimestichezza con i social network. Laddove le competenze richieste sono più tecniche, ostiche e pratiche, scegliere il servizio più adatto e il professionista sarà più semplice perché non ci si rapporterà a questo mondo dal punto di vista di persone ignoranti: potendo contare su conoscenze e sperimentazioni pratiche, sarà semplice capire verrà chiesto e fornito come soluzione o risultato. Tra gli approcci “casalinghi” al web marketing, non tutto nasce sconfitto in partenza. La differenza fra un “arrangiarsi” e un “lavorare bene” la fanno due elementi: la mentalità e le competenze.
Scritture Social si situa in questo processo di cambiamento: lavoreremo per sviluppare occasioni di riflessione, incentivando l’evoluzione mettendo al centro il valore dello studio come alleato di prima scelta nella definizione del proprio futuro.
Content Strategy: consapevolezza per dire qualcosa di importante
“Esserci”, sul web, non è sufficiente. Bisogna farlo bene. Quante volte avete sentito questa frase? Tante, immagino. E’ proprio così. Agire online è un lavoro strutturato su più livelli. Chi ragiona partendo dal presupposto che, “per inerzia, senza fare nulla, mi sono aumentati i “Mi piace!” su Facebook“, sceglie di scavarsi la fossa. I contenuti, nel mondo online, sono tutto. Quando si parla di “cose da dire” sul proprio sito, nei biglietti da visita, nell’infografica del curriculum, all’interno dei profili social bisogna sviluppare l’attitudine al rendersi conto dei propri contenuti. Non è un processo scontato.
Molte persone hanno davanti agli occhi qualcosa di rilevante ma, siccome lo vivono e vedono ogni giorno, non sono più in grado di dargli valore o di considerarlo come utile per qualcun altro. Troppo spesso ci si dimentica il motivo per cui “si sta su Facebook” oppure si apre un sito web. Questo motivo è, essenzialmente, aiutare qualcuno a sapere qualcosa, fare qualcosa, stare meglio donando o mettendo a disposizione a pagamento informazioni, competenze, risorse, esperienze, opinioni. La forza delle idee si sgretola se queste non sono ancorate saldamente a una consapevolezza ragionata, capace di diventare piano strategico, palinsesto integrato di contenuti multimediali alla portata di tutti. Molte persone perdono contenuti lasciando andare argomenti, lezioni di vita, nozioni strategiche apprese sui libri o sulla propria pelle. Se ogni cosa diventa scontata, nulla si potrà trasmettere, proseguendo tenendo in vita l’indifferenza. Come sarà possibile, allora, stillare un elenco di argomenti, definire il calendario degli eventi a cui partecipare o creare, focalizzare l’attenzione su un particolare specifico realizzando fotografie o video attinenti al testo da creare? Le regole grammaticali, le dieci cose da fare assolutamente quando si scrive un post o si apre un blog non saranno di alcuna utilità se, prima, non vi sarà consapevolezza dei propri contenuti, di ciò che si vuole ottenere mettendoli a disposizione e dei rischi che si potrebbero incontrare condividendo le proprie idee. Dopo, solo dopo, tutte le guide e i manuali di scrittura per il web saranno validi aiuti. Prima, però, bisogna rendersi conto di avere qualcosa da dire. Altrimenti, perché si cerca la conversazione e la comunicazione?
La crisi dell’ultimo decennio ha agito, su alcuni, come calamita di aridità bloccando la capacità di riconoscersi come utili per qualcuno. Per quanto i social network vivano sui processi di condivisione, non è scontato accada un miglioramento della vita dell’utente grazie ai contenuti proposti. Le questioni relative all’algoritmo di Google e al come moltiplicare le condivisioni sui social troppo spesso sopperiscono alla qualità. Se una persona non ha alcuna dimestichezza con il riconoscimento di quello che potrebbe dire e dare a un potenziale pubblico online, è importante dedicare del tempo per acquisire questa consapevolezza e questa capacità di intravedere contenuti utili in tempi brevi, vicini alle evoluzioni del web.
Scritture Social si situa, anche in questo caso, nel processo che porta una persona lontana dalla strutturazione dei contenuti per il web alla definizione di una content strategy sia per il sito web, sia per ogni altro supporto comunicativo e relazionale.
Life Design: innovarsi per costruire il nuovo
Il concetto di Life Design abbraccia i confini della percezione, della psicologia, dell’abitare, includendo le potenzialità dell’evoluzione nel rinnovo del proprio lavoro, persona, approccio. Molti italiani si sono visti costretti a dei processi di cambiamento perché la loro vita era diventata insostenibile: la disoccupazione e la cassa integrazione, il fallimento di moltissime aziende e progetti, la necessità di sopravvivere hanno spinto molti individui a cercare strade nuove. Questi moti di cambiamento si sono incontrati con le abilità personali nel comunicare e nel rendersi conto dei propri bisogni reali. Donne e uomini si sono guardati allo specchio e hanno chiesto una risposta univoca alla domanda: ” E ora, su queste macerie, cosa costruisco? Da questo vuoto, cosa plasmo? Cosa voglio diventare? Per che cosa sono nato/a?”.
Tantissimi giovani hanno sperimentato il senso di paura davanti all’ipotesi di fallire, di dare un dispiacere ai propri genitori, di non essere all’altezza, di non avere le carte in regola, di non essere sufficientemente belli o adatti. Molti hanno accettato gabbie contrattuali pensando di riuscire a respirare, rendendosi conto, invece, di aver soffocato la propria vena imprenditoriale, di aver quasi ucciso il dono con il quale sono nati per poter dire: “Ho un tempo determinato”. Non vi è giudizio in queste parole: solo la reale vicinanza a tutti coloro che, per poter aiutare la propria famiglia, hanno accantonato spinte di sviluppo, motivazioni, manoscritti in favore di qualcosa di apparentemente più concreto. L’ho fatto anche io, più di una volta e conosco la sensazione di bruciatura nata dall’esperienza. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è sentito costretto a dover scegliere “il male minore” pensando che “ci sarà sempre tempo”… previo poi piangere amaramente, sentendosi soffocare dal “tempo che non c’è più”. Sono esperienze drammatiche, da cui si può rinascere con la forza del carattere e la capacità di chiedere aiuto. La cosa positiva, infatti, è che tutto si può trasformare in strumento per migliorarsi. Una voce tonante esplode nei sogni, nelle coincidenze, nei pianti senza un vero perché, nello sguardo riflesso dopo la doccia. Un pensiero si fa largo fra i meccanismi bloccanti e invalidanti, ripetitivi e familiari: cosa succederebbe se iniziassi ora, anche se penso sia tardi, a seguire la voce che mi toglie il sonno? Se iniziassi a cercare quello che mi fa stare bene? Se accettassi di combattere con i sensi di colpa indotti, quelli che fino ad ora mi hanno castrato ogni idea? I più forti iniziano questo viaggio e cercano alleati capaci di sostenerli quando la strada sarà più in salita, conoscendo bene il valore di questo percorso e di cosa accadrebbe se, ancora una volta, abdicassero alla “chiamata”.
Ci sono donne che sono cresciute con il “mito dell’umiltà” e che per molti anni hanno ritenuto sbagliato prendersi cura della propria immagine, credendo che una forma più dimessa avrebbe contribuito a dare un’immagine di “brava persona”, agendo sulla propria reputazione come un’aurea santa. Poi, un giorno, hanno aperto gli occhi e hanno visto il labirinto di costruzioni mentali e specchi all’interno dei quali procedevano seguendo il percorso del cane che si morde la coda. Si sono rese conto che, per affermarsi come libere professioniste, era richiesto loro un approccio più serio alla cura del proprio corpo, del vestire, dell’immagine perché, altrimenti, nessuno le avrebbe prese sul serio se avessero continuato a presentarsi come delle Cenerentole senza principe. Era richiesto, in alcuni casi, di superare modelli appresi nell’infanzia e protratti per inerzia. Procedendo nella riflessione, queste giovani guerriere, hanno capito la differenza fra la vanità, l’ego, l’immagine, la cura di se stessi e il volersi bene dando valore alla propria persona senza, per questo, diventare il mostro millantato nei secoli. Tra il capire e il mettere in pratica, è importante rispondere alla domanda: “Come fare?” Come si può pensare a strategie di marketing vincente se non si affrontano questo genere di questioni? Il marketing, da solo, non è sufficiente a stanare la propria capacità nel sabotare ogni idea bella per cementare un’idea di fallimento…. positiva in quanto conosciuta e coerente con l’agire costante.
Scritture Social collabora con diversi esperti capaci di aiutare le persone ad affrontare questi nodi importanti, per poi avviare strategie di comunicazione e marketing efficaci in favore – per davvero! – dei propri obiettivi e sogni.