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Web Series – One Month – The Series

Creato il 04 giugno 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

One Month – The Series, il convincente mix tra giallo e musical

Il musical drama spopola in tv in serie tv come Glee, Smash e Nashville. Tuttavia neanche il web è da meno. Da qualche mese è, infatti, online la web serie One Month – The Series, ideata da un volto noto della tv, Flavio Gismondi, attore di Un posto al sole. La serie segue le vicende legate alla misteriosa morte di Jacopo, interpretato da Michael Cadeddu (Un medico in famiglia), e gli intrighi che si celano dietro essa. La storia si svolge nella prestigiosa scuola di spettacolo Brenn’s Academy, ad un mese da un importantissimo esame. One Month è un mix di generi: musical, teen e mistery drama. E’ caratterizzata da uno stile particolare e intrigante. I dialoghi sono ben realizzati e il lato citazionistico finale attinge ad uno stile tipico di serie come One Tree Hill. Molto ben fatta è anche la parte musicale, che chiaramente non può non farci tornare alla mente Glee. One Month è una web serie molto elaborata, curata nei minimi dettagli dal montaggio, alla scelta delle musiche, degli attori e dalla trama intrigante. I 9 episodi che compongono la prima stagione hanno la durata di circa 10 minuti ciascuno. Al termine del primo ciclo di episodi, Oggi al Cinema ha colto l’occasione di parlare con l’ideatore Flavio Gismondi che ha raccontato in esclusiva di come sia stato girare il primo ciclo di episodi, preannunciando una seconda stagione alle porte.

Salve Flavio, in questa serie sei riuscito a fare un mix delle due tue passioni (musica e recitazione). Al termine di questa avventura puoi fare un bilancio di questo primo ciclo? Ti ritieni soddisfatto del lavoro svolto e perché?
E’ stata davvero una bella fatica, ma ci possiamo ritenere soddisfatti. E’ vero la serie a nostro avviso, e penso di parlare anche a nome del Regista, ha diverse cose che non quadrano. Tra problemi audio, video, di recitazione, di luci, di musiche e testuali, siamo riusciti comunque a tirare fuori un prodotto che esulasse dall’amatoriale e questo per noi è stato un risultato importante. Quindi, nonostante tutte le difficoltà che a volte rallentano il girato, sì, mi ritengo comunque soddisfatto.

Parliamo del casting. Quanto è stata dura trovare gente che sapesse cantare e recitare contemporaneamente? E’ stato semplice convincere il tuo collega Michael Cadeddu a far parte di One Month?
Non è difficile trovare qualcuno che canti bene e che sappia recitare. E’ difficile trovare artisti normali e senza mille paranoie. Sono sempre stato abituato a lavorare sodo senza lamentarmi e ancora oggi rimango stupito nel vedere che alcune persone non sanno proprio che cosa vuol dire avere un posto di lavoro, non sanno proprio comportarsi. Fortunatamente mi sono sempre circondato di persone che sapessero fare il loro lavoro, quindi quando ho pensato di portare in scena questa serie, ho scritto i personaggi pensando direttamente ai miei colleghi senza neanche immaginare che potesse venire qualcuno che non fosse minimamente all’altezza. Michael è un caro amico del nostro Regista, è stato proprio lui a darci il via libera per questa collaborazione.

Si farà la seconda stagione? Se sì quando pensi che potremmo vederla? Che idee hai a riguardo?
Ho pensato a una seconda stagione, questo lo confermo. Non ho mai scritto nulla, ma di idee ce ne sono a bizzeffe. Dopo la prima stagione, ci siamo resi conto che comunque per girarne una seconda, avremmo avuto bisogno di mezzi molto più avanzati per migliorare la qualità del prodotto. Come dire, siamo in attesa di questa “benedizione”. Intanto non smetto di fantasticare. Se la prima serie ha sviluppato il nodo “omicidio-potere-amore”, vorrei che la seconda introducesse un perno su cui a mio avviso ruota tutto il nostro modo di essere e di vivere, il “sesso”.

Guardando la serie sono chiari i riferimenti a molte serie tv e film. Quali sono quelli che ti hanno ispirato maggiormente e perché?
Premetto che sono un grande amante delle serie televisive. Ho fatto centinaia di citazioni. Non ho mai voluto dire quali. Quello che spesso dico è che una buona idea può anche essere il frutto di un punto di vista diverso su una storia che qualcun altro ha già raccontato. Le migliori opere che hanno fatto la storia, che vanno dalla letteratura a qualsiasi altra forma d’arte, sono sempre state tirate fuori da qualcosa che qualcun altro aveva già fatto. L’intuito che giustifica la creatività si riassume con la semplice capacità di vedere la storia come una sfera, senza angoli, ogni punto su questa superficie può cambiarne il disegno mantenendo l’originalità del pezzo. Se ho fatto delle citazioni precise in One Month, è perché volevo che la gente pensasse proprio a quell’altro prodotto lì. Citare, che spesso la gente confonde con copiare, ad esempio in poesia, vuol dire fare un riferimento chiaro che spiega in una sola parola il concetto a cui stai facendo riferimento. Non posso dire quali citazioni ho fatto, ma se qualcuno le ha notate vediamo un po’ se ha la pazienza di capirne il perché. La chiave della serie sta anche in queste piccole cose.

Quali sono i motivi che ti spingono a cimentarti nel mondo del web? Cosa offre il web in più rispetto a televisione e cinema?
In una sola parola: Libertà. Il web ci lascia liberi di esprimerci, ci lascia tranquilli, dimostra che anche noi “giovani” sappiamo metterci in gioco. Solo perché non abbiamo una casa di produzione e una rete televisiva privata non significa che ci si ferma, anzi, facciamo vedere che sappiamo fare qualcosa che va ben oltre la più che ormai scelta attempata della contemporanea fiction italiana.

Sii sincero, pensi mai al web come una sorta di mezzo di transizione o di rampa di lancio per fare altro?
Penso sia un grande strumento, penso sia il futuro. Voglio che diventi il futuro della mia e della prossima generazione. La TV ha fatto la storia, fa la storia, ma è tempo di rinnovo. La mia generazione è stanca della Televisione, per questo ha “inventato” il web. E’ una rampa di lancio a tutti gli effetti e come tale va rispettata finché genuina e libera.

di Francesco Sciortino

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