Eccoci qui di nuovo a parlare di matrimonio. Negli ultimi dieci giorni sono successe davvero un sacco di cose ma la più importante riguardante il nostro grande giorno è stato sicuramente il veder stravolgere tutto il lavoro fino fatto fino ad oggi, da me soprattutto.
Avevamo deciso di apportare qualche piccolo cambiamento come un menù più soft, invitare solo i più intimi, preparare le ultime cose con calma visto che ormai manca pochissimo e il più era praticamente stato fatto e, invece, è successo tutto l'opposto. Odio quando programmi qualcosa per mesi e poi all'improvviso è praticamente tutto da rifare perché qualsiasi cosa tu abbia fatto fino a quel momento è come se non fosse successa. Passeremo quindi gli ultimi 40 giorni riprogrammando di tutto, cercando di "tappare i buchi" creati all'ultimo momento, e organizzandoci alla meglio per far si che il 13 luglio sia esattamente come lo stiamo sognando da tempo.
Non ci saranno contrattempi o situazioni difficili che ci scoraggeranno anche se effettivamente in un momento così bello, sarebbe piacevole non stravolgere di volta in volta tutti gli sforzi fatti vanificandoli.
Gli ultimi giorni, soprattutto, sono stati un via vai con la lista degli invitati, metti, togli, metti, togli, metti, metti... due balls! Sono stata così presa dall'organizzazione del matrimonio e da un'altra marea di cose da sistemare che non mi ero affatto accorta che i panni da stirare stavano decisamente lievitando. Ho continuato a fare lavatrici una dietro l'altra e anche con la scusa di avere i bimbi malaticci, non uscendo, non mi accorgevo che i vestiti iniziavano a scarseggiare, ragion per cui, quando me ne sono accorta, il lavoro da fare era interminabile.
Stirato il "primo turno" di panni, sono andata in cameretta per sistemarli nell'armadio dei bambini quando mi sono messa ad ammirare i completi che indosseranno il grande giorno. Li prendevo, li guardavo a fondo nei loro dettagli e me li immaginavo belissimi davanti la navata della chiesa. Fu in quel momento che mi è assalito un dubbio: quello che ancora a nessuno dei due avevamo comprato le scarpe!
Sono una tonta non c'è che dire. Come ho fatto a dimenticarmi delle scarpe per i miei bambini?! A Milano le avevo cercate (sempre uguali, stesso modello e stesso colore) ma non avevo mai trovato nulla che mi colpisse o che mi piacesse e comunque, quel poco che c'era, era ben lontano dall'essere una scarpina da usare per una cerimonia.
Tenendo sempre conto degli outfit, per la chiesa le scarpine dovevano essere uguali sia come colore che come modello, mentre per il ristorante sarebbero dovute essere possibilmente dello stesso modello ma in colori diversi contando anche che i colori dei completi sono differenti. La ricerca è stata addirittura più complicata si quella per trovare i completi.
Ho girato anche sul web da dove sono comparse idee, ispirazioni, modelli sconosciuti ma adattissimi per l'occasione e così, piano piano, anche in questo campo mi sono fatta una cultura sulla "vasta scelta" che i brand di scarpine per bambin offrono.
Ammetto di essere stata un pò indecisa nello scegliere se acquisatre su internet. Le scarpe vanno provate, sentite nei piedi, va fatto qualche passo per vedere se sono comode, insomma non è esattamente come acquistare una maglietta soprattutto se si tratta di articoli bambini. Acquistare un paio di scarpe cos' ad occhi chiusi si rischia facciano male, che siano scomode o fastidiose. Noi adulti abbiamo una soglia di sopportazione decisamente migliore rispetto ai bimbi e se loro dicono no, giustamente, è no!
È stato difficile trovarle, sceglierle ma soprattutto una volta viste quelle che ci piacevano davvero tanto, avere anche il colore giusto da abbinare ai vari completi ma forse ce l'abbiamo fatta. Spero di farvele vedere presto, magari abbinate ai completi che i bimbi indosseranno tra soli 40 giorni.
Le scarpe nella foto sono in ordine: Chicco, H&M, ChiccoSeguimi anche su Facebook e negli altri canali social di MammaCheVita