Sono in tre, al disco d’esordio, vengono da Berlino e piace loro il r’n’r, ma proprio tanto. Pezzi al fulmicotone, posa di chi sa il fatto suo, e tutto sommato ci può stare, visto che sembrano onesti, e in fondo non ci chiedono chissà cosa. “Easy Chair” è a metà strada tra certi Fu Manchu e i Creedence Clearwater Revival, con basso a volume esagerato e chiusura strumentale ben congegnata (si fanno notare pure le copiose note di chitarra di “’61 SG”). Se “Looks’n’Savvy” è un pelo scontata ma trascinante al punto giusto, “Makyerselfree” è ballata solo calligrafica e poco più. Le cose vanno meglio quando la ricetta si insaporisce di tocchi rhythm and blues sempre carico in “The Fight”, tra reminiscenze nuggets (presenti pure nella sbarazzina e vintage “The Spider & The Cat”). Chiude la jam di “Never Learn”, tra coretti e parti più articolate. Tutto qui, obiettivamente nulla di eccezionale, ma i ragazzi dimostrano di conoscere a menadito le regole base del loro specifico campo d’azione.
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