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WEEK-END +24 - La domenica delle lacrime e degli addii

Creato il 14 maggio 2012 da Calcisulcalcio
WEEK-END +24 - La domenica delle lacrime e degli addii
Cala il sipario sulla serie A, dopo un'anno intenso di emozioni e con lo spettro del calcio scommesse ancora dietro l'angolo. Chissà che l'Italia non vinca gli Europei, con la spinta di denuncie e squalifiche così come dopo lo scandalo che precedette i mondiali vittoriosi del 2006.
E' la domenica degli addii, quello di Novara, Cesena e Lecce, alla serie A, quello della Roma all'Europa dopo 15anni consecutivi, quello dell'Inter alla Champions League. Ma è sprattutto la domenica dell'addio di tanti campioni del calcio italiano, giocatori veri che hanno dato lacrime e sudore alle proprie squadre, e mancheranno a tutti.
La Juventus vince lo scudetto, ma soprattutto consacra alla storia un campione vero, Alessandro Del Piero. In gol anche ieri all'utima giornata nel 3-1 all'Atalanta, in lacrime, abbracciato da tutto il pubblico di fede bianconera, lascia la Juve alzando al cielo la coppa dello Scudetto, il 28esimo dei bianconeri. Un uomo e un campione, esempio di sportività e professionalità, se ne va lasciando un vuoto nel calcio italiano.
Non è l'unico però ad andarsene, con le lacrime agli occhi a San Siro sono in molti a lasciare il Milan giunto secondo. Gattuso omaggiato dal pubblico e piangente a fine partita. Pippo Inzaghi, il campione del gol, a segno anche ieri nella vittoria sul Novara per 2-1, un altro pezzo pregiato che ci mancherà da morire, quel suo essere sempre sul filo del fuorigioco, quel senso del gol innato da far invidia ad un ragazzino. E poi Zambrotta e Van Bommel, anche loro in lacrime, e poi Nesta e Seedorf, a milano ieri più che una festa di fine anno, un saluto di omaggio alla squadra dei miracoli che in questi anni ha vinto tutto.
E poi Cordoba che saluta l'Inter dopo tanti anni, dopo l'annata magica della triplete e delle tante gioie, dopo una carriera vissuta all'apice e al fianco di grandi campioni come lui.Per non parlare poi della stella del Bologna, Di Vaio, anche lui ai saluti conclusivi con l'Italia, ex di tante squadre, titolate, vincenti, ma anche invischiate a lottare per la salvezza, perchè un campione vero, come Roberto Baggio prima di lui, gioca col cuore e non con i milioni.
Se ne vanno così, da campioni, da vincitori, da combattenti, un pezzo di storia calcistica italiana al di sopra di ogni scandalo, mai come ora c'è bisogno di campioni veri, ma purtroppo l'età avanza e il calcio milionario vuole correre, non ha tempo per attendere il solo tocco di classe.
Ci uniamo ai saluti, alle battaglie passate, ai gol, alle urla, ai cori.
Un saluto sincero a tutti voi, da chi non tifa nessuna delle squadre che lasciate, ma che sa sempre riconoscere un campione vero.
di Cristian Amadei

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