Se per una volta si può dire che l'Italia sia unita e tutta raccolta sotto lo stesso credo, è grazie al cibo. Da Aosta a Palermo, da Roma a Venezia, tutto lo stivale si è raccolto accanto alla tavola imbandita per festeggiare come tradizione la tre giorni di Natale, mangiando.
Dalla montagna di pesce della vigilia, alla mega infornata della carne del Natale, passando per pasta al forno, lasagne, dolci di ogni genere e contorni fantasiosi, senza dimenticare affettati di ogni tipo e prodotti tipici di ogni regione, il vero Natale italico è trascorso a bocca piena alla faccia della crisi.
Strade semideserte e ristoranti ultra-prenotati, case stracolme di ogni prelibatezza e coronarie messe a dura prova, ma infondo questo è Natale.
Per un attimo tutto è dimenticato, tutto è lasciato alle spalle, per far posto a succulenti manicaretti e la tombolata famigliare, senza dimenticare i giochi di carte magari a soldi, dove la nonna di turno smette di essere rincoglionita per spennare i nipotini a dovere dei soldi appena regalati.
Forse non ci sarà stata una miriade di regali sotto l'albero, ma di tavole imbandite non se ne è sentita certo la mancanza, e poi se per un attimo col sorriso sulle labbra e la bocca piena, gridando a squarciagola per aver alzato il gomito, qualcuno si sia accorto che Natale è già passato, non importa, è in arrivo Capodanno.
Buona panza piena a tutti, da uno che de panza se ne intende.
di Cristian Amadei
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