Eccoci giunti al primo weekend cinematografico di Settembre. Finalmente le uscite al cinema iniziano a riprendere la loro routine, con uscite numerose, ma col rischio di non risultare interessanti. Ormai l’estate sta finendo (“e il tempo se ne va”, dicevano i Rigueira) e le uscite cinematografiche rispettano il periodo.
L’intervallo di Leonardo Di Costanzo.
Film presentato nell’ultima mostra del cinema di Venezia, parla di una ragazza che, fatto un torto al capocamorra del quartiere, è costretta a rimanere imprigionata in un edificio con un ragazzo, incaricato di sorvegliarla durante la sua prigionia, in attesa che ella subisca la sua punizione. Un apparente polpettone che però appare interessante, soprattutto per la pesantezza dei temi trattati, che comunque toccano da vicino la popolazione italiana.
Ribelle – The Brave di Mark Andrews.
Nuovo film firmato Disney Pixar, che ha richiesto ben sei anni di lavoro per la sua realizzazione. Dal trailer sembra essere un film abbastanza simpatico e divertente, con protagonista un arciere donna che vuole sfidare i tre potenti Lord del regno, attraverso l’aiuto di una strega, che le concederà di esprimere un desiderio.
Shark 3D di Kimble Rendall.
Io odio i film sugli squali. Compreso il più famoso film sugli squali, “Lo Squalo”. Tra parentesi, tutti quelli venuti dopo, sono delle spudorate copie di quel predecessore. Sarà un film splatter allo stato puro che farà sicuramente poca paura, soprattutto in un periodo in cui, fino all’anno prossimo, in ben pochi andranno al mare, e, chi lo vedrà, farà in tempissimo a dimenticarsi di questo film.
Bella Addormentata di Marco Bellocchio.
E’ ovvio che questo film non è la riproposizione di una celebre fiaba. Anzi, si parla di una cosa totalmente opposta. Un film corale che vuole parlare dell’eutanasia. Senza sapere nè leggere nè scrivere questo film non mi ispira neanche un po’, perchè puzza tanto di moralismo su un argomento troppo difficile da affrontare.
Come non detto di Ivan Silvestrini.
Altro film italiano della settimana che non ispira assolutamente alcuna fiducia. Non saprei assolutamente come commentarlo, solo che di film basati su un ragazzo gay che si vergogna di esserlo e scappa dalla famiglia per non dirlo ai genitori se ne sono già visti fin troppi e questo potevano pure risparmiarselo.
The Bourne Legacy di Tony Gilroy.
Avevo abbastanza mal sopportato “The Bourne Identity”, l’unica volta che mi sono addormentato in un cinema in vita mia. Ora dopo due sequel, si tenta questa specie di spin-off, con nuovi protagonisti, ma sempre con lo stesso canovaccio.