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Welcome to Curiosolandia #2 – 7 (e più) cose che non sapevate su Se7en!

Creato il 08 ottobre 2014 da Cinemalovers

Ieri è stato un giorno importante: ho avuto l’onore e la fortuna di essere chiamata (via Skype) dalla trasmissione webradiofonica di CriticissimaMente, e ho avuto il piacere di esporre loro alcune delle tantissime curiosità che si celano dietro al film “protagonista” della puntata: Se7en. Ora, come voi saprete – perchè vi faccio una testa tanta con il mio diario cinefilo – David Fincher è il mio regista preferito, e questo è stato già assodato in un post vecchiotto (qui). E la stessa cosa si può dire di Se7en, anche se il discorso si fa un pochino complesso poichè come ho ammesso in diretta con Valentina, Alessia e Daniele, Se7en è al secondo posto della mia classifica personale dei film preferiti del regista di Denver (sempre aspettando Gone Girl, che magari cambierà il tutto!). E siccome ieri ho condiviso solo alcune delle curiosità, eccomi qui per fare un qualcosa che vada oltre al decalogo delle bizzarre cose che ci sono dietro al film in questione. Sedetevi comodi e leggete con calma. :D

  1. Tutti i libri di John Doe sono veri, scritti appositamente per il film. Ci vollero 2 mesi per completarli, alla modica cifra di $15,000. Secondo Somerset, 2 mesi è anche il tempo che la polizia impiegherà per la loro lettura. maxresdefault
  2. Per prepararsi alla scena traumatica dell’interrogatorio, Leland Orser (peccato: lussuria) avrebbe inspirato ed espirato talmente velocemente in maniera tale che il suo corpo andasse in iperventilazione; non dormì anche per un paio di giorni, al fine di far sembrare il suo personaggio ancora più disorientato e scosso. tumblr_mhh97s7GqM1qg4blro1_500
  3. Mentre stavano girando la scena dell’inseguimento tra il detective Mills e John Doe, sotto la pioggia, Brad Pitt cadde andando contro il parabrezza di una macchina: l’incidente richiese un intervento chirurgico. L’episodio funzionò così bene, che venne inserito nella sceneggiatura. Ironicamente, la scena originaria prevedeva che Mills si facesse male, ma non alla mano. 210
  4. Gwyneth Paltrow fu la prima scelta di David Fincher per la parte della moglie di Pitt, Tracy, poichè l’aveva impressionata con il suo lavoro in Omicidi Di Provincia (1993). La Paltrow, però, inizialmente non era interessata al progetto, così Fincher chiese al suo allora fidanzato – Pitt, per l’appunto – di poterla incontrare.7-Gwyneth-Paltrow_galeriaBig
  5. Il numero 7 ritorna un po’ di volte nel corso del film. Tutti gli edifici nella scena iniziale riportano come numero civico proprio il 7. Il pacco della scena finale deve essere consegnato alle 7 in punto. Ma il numero 7 è emblematico persino sul minutaggio del film: a 7 minuti dell’inizio, David Mills riceve la primissima telefonata, quella del primo omicidio; a 7 minuti dalla fine, William Somerset, ormai conscio del fatto che John Doe l’avrà vinta, pronuncia la famosa battuta “Se lo fai, l’avrà vinta lui.” 

    morgan-freeman-seven-what-is-in-the-boxMorgan Freeman/Somerset apre il pacco, a 7 minuti dalla fine del film.

  6. Quando il casting stava cercando l’attore per interpretare Victor – l’accidioso – Fincher disse che avrebbe voluto qualcuno incredibilmente magro, che pesasse al massimo 40 Kg. Michael Reid MacKay fece il provino e all’epoca pesava sui 45 Kg: gli diedero la parte e Fincher, scherzosamente, gli disse di perdere ancora peso. Con grande sorpresa del regista, quando MacKay si presentò sul set aveva perso ancora 5 Kg.
  7. La parola “Fuck” e i suoi derivati vengono pronunciati 74 volte nel corso del film, principalmente da Brad Pitt. 1379265970_tumblr_mmx7pqt1HF1rd56l3o1_500
  8. E’ considerato il primo film di seria “A” della New Line Cinema, dando la dimostrazione che potesse attrarre registi ed attori della A-List.
  9. Il distintivo della polizia utilizzato nel film non identifica nessun luogo, indicando solo “Metropolitan”: questo segue le volontà di ambientare il film in una città americana qualsiasi. Infatti nel film non viene mai detto il suo nome, ma ci si riferisce a lei sempre in maniera anonima.
  10. Sorprendentemente, il film ebbe un buon successo al box-office nell’Iran post rivoluzione (questo prima del regime dittatoriale odierno e delle leggi anti-occidentali). Il suo successo è comunque dovuto in gran parte al fatto che Darius Khondji – il direttore della fotografia – sia iraniano.

DA QUI IN POI CI SON SPOILER!! :)

  1. La produzione voleva che il nome di Kevin Spacey primeggiasse all’inizio del film, ma l’attore insistette affinchè il suo nome non comparisse nei titoli di testa, così da sorprendere il pubblico con l’identificazione del serial killer. Per compensare, il suo nome compare 2 volte nei titoli di coda: una volta prima che i titoli partano a ritroso, e una seconda quando vengono elencati i nomi degli attori in ordine di apparizione. Un altro vantaggio a favore di Spacey, e lo verificò in prima persona, fu il fatto di essere escluso dalla promozione del film durante la release, il che significò non rilasciare interviste o andare agli eventi pubblici organizzati dalla campagna marketing. tumblr_mgrktfgv521reitwwo1_500
  2. La fine del film è originale sin dalla prima stesura della sceneggiatura. Il produttore Arnold Kopelson la riscrisse e la fine diventò una corso contro il tempo per salvare la vita di Tracy. Quando regista e attori lessero questa nuova fine chiesero di tornare alla versione originale, altrimenti non avrebbero fatto il film.
  3. Kevin Spacey venne scritturato 2 giorni prima dell’inizio delle riprese. Prima di iniziare a girare l’attore chiese a Fincher se avesse dovuto rasarsi la testa per il ruolo. Fincher replicò “Se lo fai, lo farò anche io.” Sia regista che antagonista rimasero pelati per tutta la durata delle riprese. DAVIDF1
  4. John Doe fa la sua prima apparizione nel film come fotografo che scatta foto ai due detective sulla scena del crimine del peccato dell’accidia. Se fermate il film, esattamente quando Pitt prende a schiaffi il fotografo (più o meno al minuto 54) noterete chiaramente che si tratta proprio di Spacey! ;) Se7en film reporter
  5. La citazione finale da Hemingway fu un compromesso che nè Fincher nè Morgan Freeman curarono moltissimo. La decisione venne presa dalla New Line dopo i primi insoddisfacenti screening, soprattutto per il finale così dark. Ki8auhB
  6. Nel film piove tutti i giorni tranne che nella scena finale. La ragione è più per la continuità che per ragioni tematiche. Pioveva il primo giorno di riprese di Brad Pitt e, poichè Pitt avrebbe in seguito lasciato il set per girare L’Esercito delle 12 Scimmie, la produzione si precipitò a girare tutto in fretta. se7en_morgan_freeman_brad_pitt_walking_in_the_rain1-628x348
  7. La divisa carceraria indossata da John Doe nel finale ha inciso “Bardach County Jail”. Elinor Bardach era la supervisor del costume designer del film. seven
  8. Sebbene sia probabilmente il più terribile e sadistico killer della storia del cinema, John Doe non uccide nessuno sul grande schermo. Questo perchè è nelle intenzioni di Fincher, come dichiarato proprio qualche settimana fa in un’intervista per il magazine Playboy:

“Directors get far too much credit and far too much blame. But the fun of movie storytelling is when you know you have the audience’s attention and you can see or feel them working to figure out where the movie’s going. I’m interested in the psychology of not only leading the audience along but also being responsible for getting them there sooner than the characters, so the audience is watching things.”

ATTORI CHE HANNO RIFIUTATO UNA PARTE NEL FILM

  • William Somerset: Al Pacino.
  • David Mills: Denzel Washington (se ne pentì in seguito alla visione del film ad uno screening); Kevin Costner; Nicholas Cage e Sylvester Stallone.
  • John Doe: Val Kilmer; Michael Stipe degli R.E.M. e R. Lee Ermey (che ottenne comunque una parte nel film).

Il film venne offerto anche ai registi David Cronenberg e Guillermo del Toro, ma entrambi rifiutarono. A Robert Duvall venne offerta una parte (non specificata) me declinò. Christina Applegate rifiutò la parte di Tracy Mills.

  • Il film rappresenta la prima delle 3 collaborazioni tra il regista e il compositore canadese Howard Shore, il quale comporrà anche le colonne sonore originali dei 2 film successivi del regista americano: The Game e Panic Room. La musica si ispira a Cape Fear.

Un discorso a parte va fatto per i titoli di testa. Il credits designer Kyle Cooper si ispirò al film “Il Cervello Che Non Voleva Morire”, film del 1959 di Joseph Green, per gli opening credits del film. Nel film da cui trae ispirazione, lo spettatore aspetta per moltissimo tempo la comparsa del mostro, così Cooper decise di dare un’anteprima di John Doe già nei titoli di testa, in modo tale che lo spettatore possa percepire la sua presenza fin dal principio, quando in realtà Doe comparirà solo alla fine del film.  Infatti, nei titoli di testa vediamo i polpastrelli di John Doe, la cui pelle è stata rimossa e sta per essere cucita nei diari del serial killer.  Per quel che concerne le scelte musicali, sia di apertura che di chiusura del film, sono stati scelti due nomi d’impatto: Trent Reznor e David Bowie.

Fincher entra a contatto con Trent Reznor, storico leader della band statunitense dei Nine Inch Nails, grazie alla direzione di alcuni videoclip. Il gruppo decide di prestare la loro “Closer” per i titoli di testa del film.

David Bowie, invece, è presente negli atipici ed originali titoli di coda con la sua “The Hearts Filthy Lesson”. Li trovate qui.

Inoltre, sia Fincher che Spacey vinsero agli MTV Movie Awards nel 1996. Il film ricevette un sacco di nomination secondarie (per le principali si contano 1 sola nomination agli Oscar e 1 per i BAFTA). Qui trovate i video degli MTV Movie Awards- quando ancora i fan erano seri! :D

DAVID FINCHER – Best Movie

KEVIN SPACEY – Best Villain


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