Se vi va di scoprire un genio indiscusso del progressive moderno, artista sfuggente, un po’ antipatico e molto prolifero, che gli amanti del genere conoscono con il nome di Steve Wilson, consiglio vivamente di partire dai Blackfield, progetto che il polistrumentista inglese porta avanti ormai da sette anni insieme all’autore israeliano Aviv Geffen. Il formato della canzone classica, le melodie “easy-listening”, la presenza degli archi e del piano, le atmosfere oniriche ed autunnali, vi faranno subito innamorare del talento di questo personaggio. Poi potrete passare alle altre avventure di Wilson, leader degli ormai famosi Porcupine Tree e produttore di molti gruppi e progetti del genere progressive.
È uscito di recente il terzo capitolo della saga Wilson-Geffen, Welcome to my DNA, un album che tiene testa ai precedenti, per altro magnifici, in cui risaltano soprattutto gli ottimi arrangiamenti orchestrali. È un disco che aspettavo dall’inizio dell’anno quando ne ho letto l’annuncio, e naturalmente consiglio vivamente a tutti i lettori del blog. Lasciatevelo scorrere addosso, anche se è primavera e magari avreste voglia di qualcosa di più frizzante. I Blackfield parlano di pancia e suonano con l’anima; non sono solo canzonette…
WELCOME TO MY DNA
Blackfield
Studio Album, released in 2011
Songs / Tracks Listing
1. Glass House
2. Go to Hell
3. Rising of the Tide
4. Waving
5. Far Away
6. Dissolving with the Night
7. Blood
8. On the Plane
9. Oxygen
10. Zigota
11. DNA
Trovalo qui.
FONTE: The Colony of Slippermen