Conoscete l’iniziativa http://www.welcomedrink.it/ di Campari?
È partita da poco ma sta suscitando un notevole successo. Di cosa si tratta?
Per spiegarla è bene tornare alle origini dell’aperitivo e dell’amuse bouche. Letteralmente questo termine francese significa “divertire la bocca” e di fatto altro non è se non un piccolo antipasto che viene presentato appena ci si accomoda al tavolo del ristorante. Non è previsto nel menu, ma rappresenta una coccola, un benvenuto nei confronti dell’ospite. L’origine è antica e casalinga, ma la versione che conosciamo oggi risale alla nouvelle cuisine dei migliori ristoranti, che permette allo chef di esprimere la propria filosofia in anteprima, con un piccolo assaggio.
All’amouse bouce si abbina necessariamente un welcome drink, che lo completa.
Per omaggiare e sostenere questa filosofia dell’attenzione e della coccola, Campari ha organizzato un circuito di locali milanesi super selezionati, dove gustare #welcomedrink e #amousebouce a base di bitter.
Qui trovate tutto l’elenco dei ristoranti che partecipano all’iniziativa e che vanno dal Trussardi alla Scala, a Sadler fino al Vun: http://www.welcomedrink.it/index.html
Siamo andati a provare per voi Fioraio Bianchi: un angolo floreale e romantico nel cuore di Milano, in cui lo chef è di origini pugliesi, ben riconoscibili nei piatti presentati.
L’amouse bouche che abbiamo trovato consisteva in una golosa frittella di gianchetti, accompagnata dal Fioraio Campari come welcome drink. La ricetta? Campari, Cinzano rosso, succo a base di frutti tropicali, menta e radice di zenzero.
Vi lasciamo una carrellata dei piatti assaggiati con relativi abbinamenti vinosi.
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