Questo contributo (sintetizzato di seguito ma disponibile nella sua interezza come Quaderno n. 19/2014 di Assoprevidenza) è finalizzato a comprendere cosa si intende per welfare integrato, come costruire un sistema di questo tipo, e quali sono i vantaggi e i rischi legati alla sua implementazione. Alla proposta e alla stesura del Quaderno hanno contribuito Laura Crescentini, Assoprevidenza; Franca Maino, Università degli Studi di Milano e Percorsi di secondo welfare; Fabio Marchetti, LUISS Guido Carli; Pasquale Sandulli, Università degli Studi di Roma La Sapienza; Tiziana Tafaro, Studio attuariale Orrù&Associati.
1. Le finalità della proposta
Il mutato quadro economico e strutturale e in particolare le iterate misure di contenimento della spesa pubblica – troppo spesso lineari e aselettive – hanno colpito e colpiranno ancora nel prossimo futuro la spesa sociale, lasciando senza copertura una parte dei bisogni dei lavoratori e dei cittadini. Questo non solo con riferimento a situazioni di disagio derivanti dalle modifiche della legislazione pensionistica di base (in particolare della Legge n. 201/2011, cd. “Riforma Fornero”), ma anche in via più generale con riferimento ad altri tipi di coperture di welfare, prima fra tutte l’assistenza sanitaria.
Per tale motivo, Assoprevidenza conduce da tempo un’approfondita riflessione tecnica sulle possibili trasformazioni del modello di welfare italiano nella convinzione che il welfare debba essere visto non come un costo ma come risorsa in grado di contribuire – tramite lo sviluppo del benessere sociale – ad aumentare la ricchezza del Paese e agire come volano per lo sviluppo, anche favorendo la creazione di occupazione.




