What Fashion is for me
Creato il 22 luglio 2010 da Mythilen
If I had to give a sense to fashion, my choice would be the sight. I believe that fashion is a real art, the excess, the opulence, the theatricality of some collections satisfy both the sight and personal fantasy as well. I stand spellbound looking at shop-windows as well as I do when I flip through fashion magazines. I eat fashion, pictures and photographs, colours and shapes that surprise and astonish me every single time. I am totally aware of the fact that what you see on the catwalk is often not wearable in the everyday life and I perfectly know that to be cool you don’t need to buy only (or just) designers dresses. The forced, and often daring, combination of brands makes me sick and shows the total lack of style and personality, bad taste and an unfathomable ignorance. Throw on everything and more, with a big logo on it of course, does not mean to be trendy and cool, but just to be a sort of window for everything you got on. I do not aim to be a wandering billboard. Fashion should be pure inspiration, not an institutionalization of a herd of sheeps. Is there anything beautiful, new, original in seeing ten different blogs of girls dressed in the very same way every other week? No, there is nothing. It would be like seeing ten identical fashion shows. So damn boring. The real power of fashion is its huge variety, the personality of designers that stands out in every collection. You can turn up your nose or be dumbfounded in less than 2 seconds. Fashion does not mean to follow the dictates of a slick magazine, it does not mean to copy the look of a celebrity like an empty copycat. In its highest sense, fashion is art, eclectic, innovative, always different but yet cyclical. Fashion is made by the ones who can use their own brain, who dare, who choose what they like and not what is imposed, in a more or less soft way.
Se dovessi attribuire un senso alla moda, questo senso sarebbe sicuramente la vista. Credo che la moda sia una vera e propria arte, l’eccesso, l’opulenza, la teatralità di alcune collezioni appagano la vista e la fantasia. Mi incanto ad osservare le vetrine così come mi incanto a sfogliare le riviste di moda, mi nutro delle immagini, delle foto, dei colori e delle forme che ogni volta sanno stupirmi. Sono ben consapevole del fatto che, spesso, ciò che si vede in passerella non è portabile nella vita di tutti i giorni, così come del fatto che, per essere alla moda, non sia assolutamente necessario comprare esclusivamente capi firmati. L’accostamento forzato ed ardito di marche e firme mi da la nausea, denota una totale mancanza di stile e personalità, cattivo gusto ed una totale ignoranza. Buttarsi addosso di tutto e di più, purchè con logo ben in vista, non significa creare nuove tendenze, ma fare da vetrina espositiva a tutto ciò che di porta. Non ci tengo ad essere un cartellone pubblicitario ambulante. La moda deve essere ispirazione, non istituzionalizzazione di una massa di pecore. Cosa c’è di bello, di nuovo, di originale nel vedere dieci blog di ragazze vestite in modo identico a settimane alterne? Nulla. Sarebbe come vedere dieci sfilate tutte uguali. Il bello della moda sta invece nella sua infinità varietà, nella personalità degli stilisti che emerge ad ogni uscita, nel fatto che può farti arricciare il naso e restare a bocca aperta nel giro di due cambi d’abito. Moda non significa seguire i dettami di una qualche rivista patinata, non significa copiare come fotocopiatrici il look di una determinata star. La moda in senso più elevato è un’arte, eclettica, innovativa, sempre diversa eppure ciclica. La moda la fa chi sa usare la propria testa, chi sa osare, chi sceglie ciò che gli piace e non ciò che viene imposto, in modo più o meno velato.
* pic by Steven Meisel
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