Masataka Taketsuru “il visionario” Nato nel 1894 da un’antica famiglia di produttori di sakè, Masataka Taketsuru è considerato il padre del whisky giapponese. Dopo aver compiuto studi chimici, trova lavoro in una ditta di Osaka, la Settsu Shuzo,che coltiva il sogno di produrre un whisky giapponese. Nel 1919 viene quindi mandato in Scozia per acquisire il necessario bagaglio tecnico; qui si appassiona al mondo dei distillati, ed elabora il sogno dicreare una distilleria di malto in Giappone. Tornato a casa l’anno successivo, Taketsuru si rende presto conto che il progetto per cui è stato assunto non si realizzerà mai e inoltre, dopo il crack finanziario del1922, perde il lavoro. Un anno dopo viene assunto dal gruppo Kotobukiya, che lo incarica di costruire una distilleria vicino a Kyoto; è così che, nel 1924, diventa il padre del primo whisky giapponese. Nel1934, poi, decide di continuare da solo: crea la società Nippo Kaju e intraprende la costruzione della distilleria Yoichi, sull’isola di Hokkaido. I primi assemblaggi risalgono al 1939; nel pieno della guerra,nell’ottobre del 1940, vede la luce la prima bottiglia. Nel 1952 la società prende il nome definitivo di NIkka Whisky. Il successo è tale da permettere l’installazione di una seconda distilleria, nel 1969,sull’isola di Honsu. Masataka Taketsuru morirà dieci anni più tardi, all’età di 85 anni.Yoichi – Il miglior single malt del mondo!A 50 km a ovest di Sapporo, sull’isola di Hokkaido, la distilleria Yoichi colpisce subito per i muri di pietra e il tetto di mattoni rossi: la tradizione si unisce a un gusto estetico di cui solo i giapponesi possiedonoil segreto. La distilleria possiede una fonte di acqua sotterranea, filtrata dalla torba, la migliore per produrre il whisky, e inoltre ha la sua propria camera ‘kiln’, sormontata da camini tradizionali a forma dipagoda, che ha smesso di essere attiva agli inizi degli anni ’70. Gli alambicchi pot still vengono ancora ravvivati a fuoco vivo, secondo un metodo artigianale che la maggioranza delle distillerie scozzesi haabbandonato; con la loro forma a cipolla, questi alambicchi producono un alcool ricco e corposo. La posizione geografica della distilleria, inoltre, a un chilometro dal mare, contribuisce a regalare a questowhisky un carattere complesso, dalle note salate e lievemente medicinali. La Yoichi presta una cura particolare nella selezione delle botti, chiamate poi Hogshead, che vengono fabbricate sul posto con illegno di quercia giovane, secondo una pratica sempre meno diffusa in Scozia.Yoichi – Il miglior single malt del mondo A 50 km a ovest di Sapporo, sull’isola di Hokkaido, la distilleria Yoichi colpisce subito per i muri di pietra e il tetto di mattoni rossi: la tradizione si unisce a un gusto estetico di cui solo i giapponesi possiedono il segreto. La distilleria possiede una fonte di acqua sotterranea, filtrata dalla torba, la migliore per produrre il whisky, e inoltre ha la sua propria camera ‘kiln’, sormontata da camini tradizionali a forma di pagoda, che ha smesso di essere attiva agli inizi degli anni ’70. Gli alambicchi pot still vengono ancora ravvivati a fuoco vivo, secondo un metodo artigianale che la maggioranza delle distillerie scozzesi ha abbandonato; con la loro forma a cipolla, questi alambicchi producono un alcool ricco e corposo. La posizione geografica della distilleria, inoltre, a un chilometro dal mare, contribuisce a regalare a questo whisky un carattere complesso, dalle note salate e lievemente medicinali. La Yoichi presta una curaparticolare nella selezione delle botti, chiamate poi Hogshead, che vengono fabbricate sul posto con il legno di quercia giovane, secondo una pratica sempre meno diffusa in Scozia.Miyagikyo – La distilleria del futuro Posta sull’isola di Honshu, a ovest della città di Sendai, a due ore di treno da Tokyo, la distilleria Miyagikyo è un’oasi di pace nel cuore di una regione famosa per le cascate e le innumerevoli fonti diacqua calda. Il sito, che ricorda per molti versi la zona dei monti Cairngorm in Scozia, è stato scelto dopo anni di ricerche, e selezionato per la purezza dell’aria e l’elevato tasso igrometrico, ideale perl’invecchiamento in botti. Il contrasto tra la natura lussureggiante del posto e i dettagli ultra moderni della distilleria è fortissimo; qui quasi ogni aspetto è controllato dai computer. Il malto viene importato dalla Scozia o dall’Australia; le botti sono disposte su due livelli in fusti tradizionali, poiché la distilleria è in zona sismica. Il prodotto finale è ricco, fruttato e di grande eleganza. Nel 1998 è stata fatta costruiresul posto una distilleria per il grano con due alambicchi di tipo coffey, per un totale di quattro colonne. Uno di questi due alambicchi, un vero e proprio pezzo da museo, risale al diciannovesimo secolo, eproduce un whisky di grano tradizionale a base di mais, e non di frumento come accade sempre più spesso in Scozia.
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