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WHO are the HIGH NUMBERS?!

Creato il 10 gennaio 2011 da None
WHO are the HIGH NUMBERS?!

The High Numbers...ehmm si si, vabbè, gli WHO!!!

Cosa può fare la rete. Può catapultarti in un garage o in una cantina della Londra anni 60, precisamente 1964, insieme agli High Numbers. Chi?!? aig cosa?!? Si gli High Number, gli Who prima di chiamarsi Who.

Cercavo qualche pezzo degli HN e mi son ritrovato davanti un link che diceva più o meno così: “The High Numbers (The Who) – Studio Sessions 1964 download now”, non c’ho pensato due volte. Via a scaricare. Poi mi son detto sarà qualche cretinata. Invece no. Mi son ritrovato 18 pezzi sgangherati davanti agli occhi, o le orecchie, fate voi. Più che “studio sessions” sembrano “garage sessions” o ancora meglio “besament sessions”. Un frastuono di suoni. Chitarre spigolose e stridenti, batteria che sembra più un servizio di pentole e basso che si sente a malapena. Niente di più grezzo non ho mai sentito. L’essenza della grezzezza. In quello scantinato a pensarci bene stava nascendo una band culto del movimento mod. Quello “scantinato” stava partorendo una delle più grandi band della storia!!! A sentire quei quattro fare tutto quel baccano, a parte gli scherzi, le registrazioni riportano prove agli Abbey Road Studios e esibizione in qualche locale della Londra 1964, vengono i brividi.

Dai chi di noi, amanti della buona musica, non ha mai attraversato il suo periodo mods durante la giovinezza?! Chi di noi non ha mai indossato un parka o un paio di clarks!?! Chi di noi non ha mai desiderato farsi un giro in vespa lungo le spiagge di Brighton?! In pochi, penso, non avranno attraversato questo periodo turbolento della giovinezza. O sei un mod o sei un rocker, faceva capire chiaramente il film Quadrophenia. Tutti abbiamo un qualcosa di mod dentro di noi, eddai. La voglia di mare, di sole, di buona musica, di fighette col caschetto e minigonne. E dai ce niente di più sexy delle sixties girls made in Uk?! No, non penso. Appunto per questo il bootleg che prima ho citato dovrebbe far luccicare un attimo gli occhi a tutti noi.

Comunque tornando alle frastornanti registrazioni, 18 pezzi, 18 cover di classici blues. Le versioni strumentali di I’m a man di Bo Diddley e di Memphis Tennessee il classico del blues di Chuck Berry. E poi sempre cover strumentali di Green Onions, canzone per eccellenza del movimento mods, e della fiammeggiante You Really Got Me dei Kinks. Townshend già ci dava giù pesante a quei tempi cazzo. Sfrontato come al solito, mi sarebbe piaciuto vederlo roteare quel suo dannato braccio!!, e Daeltry all’armonica non era niente male. La voce ancora non era quel gran che, che sarebbe poi diventata, e forse per questo gran parte dei pezzi sono per lo più strumentali (gli unici cantanti sono Long tall short dei Kinks, I gotta dance to keep from crying dei Miracles e Young man blues di Mose Allison). Keith Moon anche lui ci dava giù non c’è male e John Entwistle (il bassista più grande della storia per il sottoscritto) gli andava dietro alla grande.

Erano ancora acerbi i quattro ma già facevano un casino della madonna. Il resto è storia, e ascoltando questo bootleg ragazzi possiamo dire di esserci stati anche noi in quello scantinato, studio o locale, che dir si voglia, dove nasceva una delle più grandi band della storia!!

WHO are the HIGH NUMBERS?!


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