” [...] Questo è il torneo che ogni tennista desidera vincere più di ogni altro. All’età di 5 anni la prima partita che ho visto in tv era un match di Wimbledon“. Sono queste le parole pronunciate da Novak Djokovic nel tradizionale discorso di ringraziamento in seguito alla finale che lo ha visto uscire vincitore, ieri pomeriggio, contro Il Maestro Roger Federer. A parlare è un campione, un grande professionista, nonchè una persona splendida, piena di carisma e umorismo che definisce così il torneo più atteso di ogni stagione tennistica.
E infatti il Wimbledon non si smentisce neanche quest’anno. Ma vediamo ora quali sono stati i dettagli più salienti di questa competizione appena terminata. Di seguito vedremo i personaggi di spicco di questo bellissimo “film”.
I VIPS – All’interno di uno dei circuiti più prestigiosi del mondo, le star non si esibiscono solo sul campo, ma anche sugli spalti. Infatti, sono numerosi i vips che sfruttano l’occasione per assistere al bel gioco e per mostrarsi in pubblico come in una sfilata. E allora stendiamo il red carpet, per così dire, a partire dai reali inglesi con William e Kate in prima fila (poco distante la sorella della principessa, Pippa Middleton), fino agli sportivi del calcio e alle star del cinema. Tra questi immancabile è David Beckham e un altro biondo ex calciatore, Andriy Shevchenko, mentre a completare il set cinematografico, troviamo Samuel Lee Jackson e Bradley Cooper.
IL TALENTO – Si chiama Nick Kyrgios, ha 19 anni, è un australiano di origini greche, semi sconosciuto, appena numero 144 nel ranking mondiale. Ma allora perchè voi tutti ben sapete di chi stiamo parlando? Semplice, questo ragazzo si è fatto strada fino ai quarti di finale a suon di ace (177 complessivi nel torneo), e soprattutto, grazie alla clamorosa vittoria, agli ottavi, contro il primo al mondo Rafa Nadal. Quando neanche la mamma Norlaila avrebbe scommesso un pence sul giovane figliolo, ecco che, con un esplosione di giocate e un tocco di magia, il canguro stende il toro di Maiorca, e lo fa incredibilmente. Parliamo tuttavia, con un discorso più generale, di una rifondazione del nostro tennis che, attraverso l’innesto di nuovi talenti come Kyrgios, Dimitrov, Raonic, Halep, Bouchard, Muguruza, Townsend e tanti altri, pone le basi per un florido futuro.
IL CAMPIONE – O forse dovremmo dire i campionI. Perchè Roger Federer e Novak Djokovic sono entrambi campioni, anche se in modo diverso. Sul campo, quest’anno, dopo tre finali consecutive perse, lo è il serbo che batte Il Maestro e conquista il settimo Slam in carriera. Nel discorso finale assistiamo ad un tripudio di emozioni, ma a Djokovic resta ancora la lucidità di scherzare come solo lui è capace di fare, ringraziando l’avversario per averlo lasciato vincere. Roger, ovviamente, non ha mai concesso alcuna vittoria agli avversari incontrati sul suo lungo cammino e ancora adesso, alla veneranda età di 32 anni (per il tennis si intende), non ha alcuna intenzione di cedere il posto ai giovani. Non glielo permette la sua tecnica infinita, la sua determinazione e la sua professionalità che ci concedono ancora di ammirarlo mentre corre come un ragazzino sull’erba del torneo londinese.
LE ITALIANE – Come nel mondo naturale si pensa che a regnare sia il leone con la folta criniera, così nel tennis italiano si aspetta ancora con ansia un nuovo Pietrangeli, un Panatta, che possa alzare lo scettro in campo internazionale. La verità, però, è che sono le leonesse ad avere il potere e la grinta che spesso vengono attribuiti all’esemplare di sesso maschile e la medesima storia si ripete nel tennis nostrano dove, per l’ennesima volta, scivola il maschile e trionfa il femminile, in questo caso nel doppio. Sara Errani e Roberta Vinci completano il ‘Career Grand Slam’ e trionfano a Wimbledon, unico trofeo che non avevano ancora conquistato. La loro vittoria sulla coppia ungherese Babos-Mladenovic è il ruggito di due leonesse sempre affamate.
Chiudiamo con una curiosità: il torneo di Wimbledon 2014 si chiude con gli stessi vincitori del 2011. Djokovic e la Kvitova avevano trionfato per la prima volta tre anni fa, poi non erano più riusciti a ripetersi fino a quest’edizione.